Intitolata a Luca Attanasio, alla presenza di familiari, amici e colleghi, la sala per i concorsi della Farnesina. Sala con grande valore simbolico per diplomatici, in riconoscenza per la sua dedizione e l’altissimo senso dello Stato.
La piccola cerimonia, in forma più privata, quella dell’inaugurazione della nuova sala “Luca Attanasio” in uno spazio al terzo piano della Farnesina, abitualmente destinato ai concorsi per l’ingresso in carriera diplomatica e dove lo stesso giovane Luca nel 2003 passò il suo esame di ammissione.
Una scelta che vuole ispirare le nuove generazioni di diplomatici all’esempio di Attanasio, servitore dello Stato. L’iniziativa è stata apprezzata dallo stesso Mattarella che nel suo intervento nella sala delle Conferenze internazionali, preceduto da una standing ovation, ha ricordato: “Vivere in pace è diritto di ogni persona, la collaborazione è lo strumento. Questi valori sono i valori del popolo italiano. Grazie del contributo prezioso che fornite alla vita nazionale”. “È un’attività, la vostra, esposta talvolta ai rischi più gravi”, ha riconosciuto Mattarella ricordando Attanasio davanti agli ambasciatori, in quello che lui stesso ha definito come “un’ultima occasione di rivolgermi a voi”.
Nelle parole del Presidente, il senso del sacrificio di Luca Attanasio ricordato in occasione della XIV Conferenza degli Ambasciatori si riconosce come “un esempio di chi ha messo la propria italianità a servizio della causa dell’umanità”. Al diplomatico perito in un agguato in Congo è stato assegnato il titolo postumo di ambasciatore e Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria, in una cerimonia al Quirinale alla presenza della moglie Zakia Seddiki, della maggiore delle figlie Sofia, del padre Salvatore e della sorella Maria.
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