Sono stati ufficialmente annunciati giovedì 31 luglio i 59 finalisti degli Eureka Prizes 2025, i massimi riconoscimenti scientifici d’Australia, che ogni anno premiano eccellenza, creatività e impatto sociale nel campo della ricerca. Con un montepremi complessivo di 200.000 dollari, i premi coprono un ampio spettro di discipline: ambiente, tecnologie innovative, scienza partecipata, leadership e divulgazione.
Tra i finalisti di quest’anno spiccano cinque nomi di origine italiana, protagonisti di progetti all’avanguardia che stanno lasciando un segno concreto nel panorama scientifico nazionale e internazionale.
Il Dr Carlo Pacioni, dell’Università di Canberra, fa parte del team che ha sviluppato dartR, un software open-source che consente l’analisi di dati genomici complessi. Utilizzato in oltre 900 pubblicazioni scientifiche, il programma sta rivoluzionando il modo in cui le informazioni genetiche vengono impiegate in ambiti come la conservazione delle specie, l’agricoltura e la salute.
Il Dr Giuseppe Carlo Tettamanzi, del team Jesper Munch Quantum Laboratories, ha contribuito allo sviluppo di una nuova generazione di antenne quantistiche, in grado di rilevare segnali con una sensibilità fino a dieci volte superiore rispetto alle tecnologie attuali. Le possibili applicazioni vanno dalla difesa alla sanità, passando per l’esplorazione mineraria e le telecomunicazioni. Nunzio Knerr, ricercatore del CSIRO, è tra gli ideatori di Pannotator, un software capace di estrarre rapidamente grandi quantità di dati ecologici da immagini a 360 gradi.
Questo strumento consente di effettuare analisi geospaziali complesse in tempi record, favorendo l’integrazione con modelli di intelligenza artificiale e il progresso nella ricerca ambientale.
Nel settore medico, la Dr Sylvie Callegari e il suo team del WEHI hanno rivelato per la prima volta la struttura tridimensionale della proteina PINK1, legata al morbo di Parkinson ad insorgenza precoce. Questa scoperta apre nuove strade nella progettazione di farmaci mirati, con l’obiettivo di rallentare o arrestare la progressione della malattia.
Infine, figura tra i finalisti anche la Dr Vanessa Pirotta, biologa marina e divulgatrice scientifica, nota per il suo impegno nella conservazione degli oceani e per la capacità di comunicare la scienza in modo accessibile al grande pubblico.
Attraverso progetti di citizen science e interventi nei media, contribuisce attivamente alla sensibilizzazione sulle sfide ambientali marine.
La cerimonia di premiazione degli Eureka Prizes è in programma per mercoledì 3 settembre. Intanto, la lista dei finalisti testimonia ancora una volta il valore della ricerca scientifica in Australia e il contributo fondamentale della comunità italo-australiana nel promuovere innovazione, conoscenza e futuro.
