Il 20 settembre 2025, il Palazzo del Quirinale ha ospitato la prima celebrazione della Giornata nazionale degli Internati Militari Italiani (IMI), istituita dalla Legge 13 gennaio 2025, n. 6.
Questa ricorrenza onora la memoria dei circa 650.000 soldati italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, rifiutarono di collaborare con il regime nazifascista, subendo deportazioni nei campi di concentramento tedeschi e lavori forzati.
La cerimonia, presieduta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è iniziata con la proiezione del documentario L’altra resistenza, seguito dagli interventi dei presidenti delle associazioni ANRP, ANEI e ANED. Particolarmente commovente è stata la testimonianza di Abramo Rossi, ex ufficiale dei Carabinieri, internato nei lager nazisti. Rossi ha condiviso la sua esperienza di prigionia nei campi di Trofaiach e Leoben-Donawiz in Austria, dove ha subito gravi privazioni fisiche e psicologiche.
Nonostante le difficoltà, ha rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri internati. Al termine della guerra, ha combattuto il banditismo in Sicilia, continuando a servire il Paese con onore.
Nel suo discorso, il Presidente Mattarella ha sottolineato che il rifiuto di questi uomini di collaborare con l’occupante nazista ha rappresentato una delle pagine più alte della Resistenza italiana. Ha dichiarato: “La libertà di cui oggi ci gioviamo ha un debito verso il coraggio di questi uomini”. Mattarella ha ricordato che molti di loro pagarono con la vita, affrontando sofferenze in condizioni di schiavitù, ma riuscirono a difendere la dignità e l’onore della Patria.
“La loro scelta ha reso più debole l’occupante e favorito la Liberazione. La nostra riconoscenza non deve mai venire meno”, ha concluso il Capo dello Stato.
La cerimonia ha incluso anche la consegna di medaglie d’onore “alla memoria” ai familiari di internati, come il militare Gino Giorni, nato a Sansepolcro e internato dal 1943 al 1945. Questa giornata rappresenta un momento di riflessione collettiva sulla Resistenza passiva degli IMI e sull’importanza di preservare la memoria storica per le future generazioni.
