Con tre decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio, dopo anni di continui attentati alla libertà di stampa, è stato smantellato il vile castello accusatorio messo in atto dall’ex Console Generale d’Italia a Sydney, Andrea De Felip, di concerto con il Presidente del Comites del NSW, Luigi di Martino. Tornato in patria il Console Generale, si attendono ora le imminenti dimissioni del Presidente del Comites del NSW.
La Presidenza del Consiglio ha stabilito che le accuse contenute nelle dichiarazioni consolari e dei pareri del Comites non possono essere utilizzate per negare i contributi, poiché si basano su un’interpretazione soggettiva e non verificabile della linea editoriale di Allora! È stata dichiarata infondata la dichiarazione per cui non ci sarebbero state le “condizioni previste dalla legge per la concessione della sovvenzione richiesta” poiché – a dire del diplomatico e del Presidente del Comites – la pubblicazione sarebbe stata “costantemente caratterizzata da spirito polemico, con l’abituale ricorso ad attacchi diffamatori, spesso in chiave anti-istituzionale”.
La Presidenza del Consiglio ha inoltre enfatizzato che “non possano assumere rilevanza decisiva considerazioni attinenti al presunto ‘spirito polemico’ della testata, atteso che l’esercizio del diritto di critica, se rispettoso dei parametri della veridicità, della continenza espositiva e della pertinenza contenutistica, trova riconoscimento costituzionale (Art. 21), rappresentando uno strumento irrinunciabile del confronto democratico, e che, dunque, il suddetto rilievo non può ex se costituire motivo ostativo al riconoscimento del contributo.”
I decreti della Presidenza del Consiglio segnano una svolta significativa per la libertà di stampa in Italia e per la comunità italiana all’estero, in particolare in Australia. La revoca delle accuse contro Allora! e il riconoscimento dell’accesso ai contributi è un chiaro segnale che la libertà di espressione non può essere soppressa attraverso manipolazioni burocratiche o attacchi personali da parte di chi ricopre incarichi pubblici e istituzionali nell’interesse esclusivo dell’indipendenza della pubblica amministrazione.
Analogamente incostituzionale è stato considerato un secondo parere espresso dall’ex Console e dal Presidente Di Martino, per cui la linea editoriale della pubblicazione si sarebbe contraddistinta “per marcato, polemico e aprioristico atteggiamento anti-istituzionale” e che sarebbero stati pubblicati “numerosi articoli fortemente polemici, dal contenuto anche diffamatorio”. Davanti a queste risoluzioni della Presidenza del Consiglio, le dimissioni del Presidente del Comites NSW, Luigi di Martino, sono ora un atto dovuto e inevitabile.
Il Presidente del Comites, dopo aver collaborato con l’ex Console Generale per ostacolare la concessione dei contributi ad Allora!, si trova adesso al centro di uno scandalo che, sulla base di quanto emerso, mette in dubbio l’integrità del ruolo che ricopre e quella dell’intera istituzione che rappresenta in quanto “non in grado di garantire un regolare espletamento delle sue funzioni.”
Il futuro del Comites NSW rimane incerto. Sarà necessario un rinnovamento profondo per ripristinare la fiducia della comunità italiana nelle istituzioni che dovrebbero rappresentarla e difenderne i diritti. Le dimissioni di Luigi Di Martino potrebbero essere il primo passo verso una nuova era di trasparenza e responsabilità.
Nel frattempo, il nostro settimanale Allora! continua il suo lavoro di informazione a favore della comunità italiana in Australia, più forte e determinato che mai. La tenacia della testata, del suo direttore e dei collaboratori, ha dimostrato che, nonostante le difficoltà e gli attacchi, la verità e la libertà di espressione prevalgono.