Per coloro che non hanno mai letto la costituzione, o magari fingono di non sapere, o semplicemente figli di un regime totalitario che scorre ancora nelle vene, la nostra Costituzione, e in particolare l’art. 21, concede a tutti Il diritto d’informare e il diritto del cittadino di essere informato ricevendo notizie in maniera diretta e quindi in forma di diritto soggettivo allineandosi con i più aperti principi contenuti negli accordi internazionali:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”
La libertà di manifestazione del pensiero è una pietra angolare della democrazia e di uno Stato di diritto, così come affermato dalla Corte Costituzionale più volte fin dalle sue prime sentenze. Infatti, così come affermato dalla Consulta, “è tra le libertà fondamentali proclamate e protette dalla nostra Costituzione, una di quelle […] che meglio caratterizzano il regime vigente nello Stato, condizione com’è del modo di essere e dello sviluppo della vita del Paese in ogni suo aspetto culturale, politico, sociale” (sent. n. 9/1965): quindi, il diritto di cui all’art. 21 è forse “il diritto più alto dei diritti primari e fondamentali sanciti dalla Costituzione” – parafrasando quanto affermato dalla Consulta (sent. n. 168/1971).
Essa comporta il fatto che ciascun soggetto può crearsi liberamente un proprio pensiero e manifestarlo in qualunque luogo e con qualunque mezzo: chiunque, quindi, può manifestare le proprie idee.
Una democrazia è tale se parlano tutti, altrimenti è una caserma, un’ azienda, una religione o un regime. Chi pensa di gestire le istituzioni come comandante, capitano d’industria, ministro di culto o dittatore di provincia, deve solo essere messo da parte, dalle stesse istituzioni. Questi individui pensano di gestire le istituzioni come cosa loro, dimenticando che lo Stato siamo NOI! Ho sempre detestato la censura e odiato i censori perché sono un uomo libero!
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