“L’ultima manovra non si discosta di tanto dagli interventi degli ultimi anni. A fronte di una transizione che vede il nostro Paese impegnato a ripristinare gli standard produttivi precedenti alla fase pandemica, gli interventi per italiani all’estero restano una semplice chimera”.
Lo afferma a 9colonne Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, commentando la legge di bilancio approvata dal Parlamento. Secondo Schiavone “non esiste un progetto strutturale che possa indicare interventi mirati, soprattutto per quanto riguarda l’aumento della nostra comunità nel mondo, mentre gli interventi finanziari sono rimasti quelli della passata legislatura”.
“Si può essere contenti per quanta riguarda la salvaguardia e le coperture dei progetti che il nostro governo ritiene di dover sostenere, ma il mondo è cambiato – sottolinea il segretario generale del Cgie -: servono investimenti e interventi caratterizzanti che coinvolgano le comunità e le rendano protagoniste, a sostegno dell’internazionalizzazione del nostro Paese, che non può fare a meno di queste risorse umane”.
“Siamo fiduciosi che in futuro ci possa essere qualche intervento caratterizzante ma bisognerà sollecitare il governo – incalza Schiavone – affinché inizi a ragionare su una programmazione che non sia la solita. È necessario cambiare registro e investire nelle potenzialità dei nostri connazionali all’estero”.
Il Cgie “avrebbe auspicato interventi innovativi” perché questo tipo di misure “non prefigurano nessun miglioramento rispetto alla partecipazione della vita delle comunità all’estero”, conclude Schiavone. (9Colonne)
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