A Villa Madama, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha illustrato la riforma della Farnesina che entrerà in vigore il 1° gennaio, un intervento strutturale ispirato a semplificazione, innovazione e centralità della crescita economica nella politica estera. La nuova organizzazione prevede una duplice articolazione del Ministero, con un’anima politica e una economica, affidate a due Vicesegretari Generali.
Accanto alla Direzione per gli Affari Politici e la Sicurezza internazionale nascerà la Direzione per la Crescita e la Promozione delle Esportazioni, mentre verranno potenziati i settori legati a cybersicurezza, politiche migratorie e servizi consolari. Presso la Segreteria Generale sarà istituita un’Unità per la Semplificazione, dedicata allo snellimento dei servizi per cittadini e imprese.
Tajani ha sottolineato che l’export rappresenta il 40% del PIL nazionale e che le 130 Ambasciate italiane dovranno diventare punti di riferimento per accompagnare le imprese sui mercati internazionali, affinché nessun imprenditore operi all’estero senza adeguato supporto diplomatico e consolare. Centrale anche la protezione delle infrastrutture informatiche, in un contesto globale segnato da minacce sempre più sofisticate.
La riforma interviene inoltre sul concorso diplomatico: l’accesso sarà aperto a tutti i laureati magistrali, ampliando così la platea dei potenziali candidati. Tajani ha evidenziato l’importanza di rafforzare formazione, ispettorato e presenza di figure provenienti da altre amministrazioni, come addetti scientifici e culturali.
Nel corso della presentazione sono intervenuti anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, la Presidente della Commissione Esteri-Difesa Stefania Craxi e i Vicesegretari Generali Carlo Lo Cascio e Cecilia Piccioni, ribadendo la necessità di una diplomazia moderna, integrata e orientata alla crescita del Sistema Italia.
