Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sollevato l’allarme in merito al rischio di radicalizzazioni islamiste, sottolineando che “uno dei principali fattori scatenanti dei flussi migratori è costituito dai conflitti armati.” Attualmente, alle porte dell’Europa, ci sono due conflitti di particolare rilevanza: la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese. Entrambi sono caratterizzati da un alto grado di incertezza e potrebbero influenzare significativamente i movimenti migratori.
Il ministro Piantedosi ha evidenziato il pericolo di radicalizzazioni islamiste, citando gli eventi recenti in Francia, in cui un insegnante è stato assassinato da un fanatico islamista, e l’attacco a Bruxelles che ha causato la morte di due cittadini svedesi. Ha sottolineato che, al momento, non emergono prove concrete e immediate di un rischio terroristico specifico per l’Italia, ma ha enfatizzato la necessità di mantenere un livello estremamente elevato di vigilanza poiché la minaccia terroristica può manifestarsi in modi sottili e sfuggenti, non sempre facilmente definibili.
La premier Giorgia Meloni ha preso la parola durante una riunione in videocollegamento del Consiglio dell’Unione Europea, esortando a non cadere nella “trappola di Hamas.” Ha affermato che l’attacco di Hamas sembra essere mirato a ostacolare il processo di normalizzazione avviato con gli Accordi di Abramo. Ha espresso preoccupazione per la crudezza delle immagini provenienti da Israele e per il tentativo di Hamas di deumanizzare i cittadini israeliani.
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