Estate tra clima incerto e sfide economiche

di Mariano Coreno

L’inizio dell’estate a Melbourne si presenta, come spesso accade, con un clima cangiante che ogni giorno riserva qualche sorpresa: vento, pioggia e sole si alternano rapidamente, rendendo difficile persino scegliere come vestirsi al mattino.  

Davanti a questi repentini cambiamenti, viene spontaneo chiedersi come facciano alcuni a negare l’evidenza dei mutamenti climatici. 

Forse, ironizza qualcuno, sono ancora influenzati da certe posizioni politiche d’oltreoceano. 

Le manifestazioni di protesta, in Australia come nel resto del mondo, non mancano. 

 Anche nel Victoria, intanto, i fatti di cronaca e le decisioni politiche offrono numerosi spunti di riflessione. 

Il Governo statale ha annunciato la riduzione di circa mille dipendenti pubblici, una misura finalizzata a risparmiare circa 4 miliardi di dollari. 

A darne comunicazione sono state la Ministra del Tesoro, Jaclyn Symes, e la Premier Jacinta Allan. Con un debito statale elevato, la scelta appare comprensibile, seppur dolorosa.  L’esecutivo guidato da Jacinta Allan è da tempo oggetto di critiche per una presunta eccessiva spesa pubblica e per la gestione dell’economia. 

 Del resto, l’economia rappresenta una “patata bollente” per qualsiasi governo: il capitalismo è profondamente radicato nel sistema e la distanza tra ricchi e poveri continua ad ampliarsi, generando tensioni sociali e proteste sempre più frequenti. A questo proposito, torna attuale il pensiero di Niccolò Machiavelli, secondo il quale gli uomini tendono per natura a sopraffarsi gli uni con gli altri, rendendo necessario un potere capace di dominare il tumulto delle passioni, del disordine e della corruzione. 

Un equilibrio ideale che, tuttavia, sembra difficile da raggiungere.