Con 128 voti favorevoli e nessun contrario, il Senato ha approvato un disegno di legge fondamentale per il rafforzamento dei servizi consolari destinati agli italiani all’estero. Il provvedimento prevede, a partire dal 2025, lo stanziamento di 4 milioni di euro all’anno per migliorare la gestione delle richieste di passaporti, documenti di identità e altri servizi essenziali.
La legge, che segna una svolta storica, è la prima in assoluto a seguire un iter ordinario e ad essere approvata con un ampio consenso trasversale di tutte le forze politiche. Si tratta di una risposta concreta alla crescente pressione sui consolati, che da anni fanno fronte a un numero elevatissimo di richieste. Con oltre 7 milioni di italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), i consolati sono oberati, con alcuni di essi che registrano fino a 4.500 iscrizioni al mese, di cui il 30% per nuove nascite.
L’intento del provvedimento è di ridurre i tempi di attesa per l’emissione di passaporti e altri documenti, ma anche di rafforzare complessivamente la rete consolare per far fronte a una domanda in costante crescita.
Le reazioni politiche all’approvazione
L’approvazione del disegno di legge ha suscitato reazioni positive trasversali. Toni Ricciardi, deputato del PD e primo firmatario della legge, ha parlato di una “vittoria storica” per le comunità italiane all’estero, spesso trascurate ma cruciali per il Paese. “Con questa legge – ha dichiarato Ricciardi – iniziamo un percorso per portare più risorse e migliori servizi, rispondendo a una domanda sempre crescente.”
Luciano Vecchi, responsabile del PD per gli italiani nel mondo, ha sottolineato il contrasto con le politiche del governo Meloni, criticando i tagli ai consolati e la riduzione dei diritti, come l’adeguamento delle pensioni. “Mentre il governo taglia 22 milioni di euro ai consolati, il PD porta avanti un impegno concreto per garantire servizi essenziali ai connazionali all’estero,” ha affermato Vecchi.
Dalla maggioranza, la vicepresidente di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda, ha commentato positivamente l’approvazione del provvedimento, definendolo “fondamentale per migliorare l’assistenza ai connazionali all’estero” e ha aggiunto che l’aumento del personale consolare è necessario vista la situazione lasciata dai precedenti governi. “È bello vedere che, al di là delle differenze politiche, c’è una volontà comune di rafforzare l’Italia nel mondo,” ha concluso Zedda.
Raffaele De Rosa, senatore di Forza Italia, ha evidenziato come questo provvedimento dimostri che il governo è vicino ai bisogni degli oltre 7 milioni di italiani all’estero. Anche Mario Borghese, vicepresidente del MAIE, ha accolto positivamente la legge, pur sottolineando la necessità di prestare maggiore attenzione ai problemi strutturali della rete consolare.
Critiche e spunti di miglioramento
Non sono mancati, però, anche alcuni commenti critici. Ivan Scalfarotto di Italia Viva ha riconosciuto la necessità del provvedimento, ma ha aggiunto che “non basta”. Il vero problema, secondo Scalfarotto, risiede nella legge sulla cittadinanza, che concede il passaporto a chiunque abbia un avo italiano, anche senza legami reali con il Paese. Questo, a suo avviso, aumenta la pressione sui consolati e rischia di compromettere l’efficienza dei servizi.
Un segnale di unità politica
L’approvazione unanime del disegno di legge è stata lodata anche da Roberto Menia di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come questa legge rappresenti un esempio di solidarietà e identità nazionale che supera le appartenenze politiche.
“È fondamentale rafforzare il legame tra l’Italia e i suoi cittadini nel mondo,” ha dichiarato Menia.
Il commento: Uniti si vince sempre
L’approvazione di questo disegno di legge è un segnale positivo che, quando la politica mette da parte le divergenze e si concentra sul bene comune, la collettività è la vera vincitrice.
La speranza è che tutte le forze politiche possano continuare a collaborare con spirito costruttivo, senza bandierine ideologiche né propaganda.
Non importa chi propone una legge o un provvedimento; l’importante è che ognuno faccia la propria parte per il bene di tutti.
In questo caso, il Partito Democratico ha avanzato una proposta seria e, come giusto che sia, la maggioranza l’ha sostenuta. Non si tratta di una vittoria del PD, ma di una vittoria di tutti, e questo deve essere chiaro fin da subito.
Tuttavia, è bene ricordare che la sinistra italiana ha ancora un grande debito nei confronti dei nostri connazionali all’estero. Non sarà certo un provvedimento approvato con il sostegno del governo Meloni a cancellare le mancanze accumulate nell’ultimo decennio.
Questo primo passo è importante, ma il vero impegno deve essere per una continua attenzione alle esigenze delle comunità italiane all’estero.
Uniti si vince, e la speranza è che questa unità politica non resti un caso isolato, ma porti a ulteriori interventi per migliorare i servizi e il rapporto con quella che, a tutti gli effetti, è la “ventunesima regione” d’Italia.