“Cambiarono prima il giudice e subito dopo la legge”

Che bisogno c’era di invitare a Canberra tutti i componenti dei Comites d’Australia e solamente una parte dei presidenti delle Associazioni?

La scelta delle Associazioni “privilegiate”, da quanto si è appreso dagli addetti dell’amministrazione, è stata affidata al parere dei Consolati che ancora una volta, almeno per il nostro Nuovo Galles del Sud, hanno dimostrato di non conoscere le Associazioni rilevanti nel territorio evidenziando gruppi minori che hanno poco o niente a che fare con la comunità e che da anni non svolgono alcuna attività.

Difficile comprendere come si possano ignorare gruppi comunitari come gli Alpini, la CNA, le Donne Italo-Australiane, i Lucani, gli Eoliani e Associazione religiose come San Sebastiano e Sant’Antonio da Padova… e tante altre Associazioni con numero maggiore di soci e di attività, per favorire gruppi minori che addirittura non operano da anni.

Senz’altro una revisione di queste Associazioni sarebbe il caso di farla e soprattutto bisognerebbe che le autorità consolari vengano messe al corrente di quello che succede nella comunità, non soltanto attraverso i grandi balli di raccolta fondi.

Non so quanto sia costato l’esercizio di eleggere un membro nel CGIE, ma credo una bella cifra se si considerano le spese di viaggio e fino a 3 notti di pernottamento, pasti, rinfresco e varie. Forse un bel collegamento via zoom con i “grandi elettori” per l’Australia, un voto telematico con SPID, sarebbero stati più semplici e definitivamente meno costosi. 

Ma, come spesso accade nel Bel Paese, le cose semplici e poco costose non vengono prese in considerazione. 

Non sono un commercialista, ma so fare due più due… e ad occhio e croce per eleggere oltre 40 membri CGIE in giro per il mondo saranno stati sborsati dal contribuente italiano un paio di milioncini. “Ci siamo attenuti alla legge” non credo sia di consolazione alle migliaia di pensionati che non raggiungono i 600 euro al mese.

Adesso l’Australia ha 1 (uno) membro nel CGIE… su 43. Non credo faccia tanta differenza, ma non mi resta che augurare buon lavoro a Francesco Papandrea, riconfermato con la maggioranza assoluta dopo questo costoso e travagliato esercizio di scelta condizionata.

Come disse Fabrizio De Andrè, “Cambiarono prima il giudice e subito dopo la legge”.

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