Dopo la pandemia, serve ricostruire il tessuto sociale della comunità Italiana

“Divisa, faziosa e moribonda.”

Ecco gli aggettivi che rischiano di definire meglio la nostra comunità italiana del NSW. Purtroppo, da almeno un quinquennio, i nostri vertici sembrano assenti da quel necessario coordinamento di idee, iniziative e progetti che una volta rappresentavano il fiore all’occhiello del nostro essere italiani in e d’Australia.

Con la scusa delle scarse risorse, per non dire del disinteresse, si preferisce aggregarsi ad eventi pre-confezionati, il minimo indispensabile, dove la riverenza per le autorità come ospiti d’onore è visibile e dove le frasi maggiormente in uso sono “tutto va bene”, “siamo qua” e “vediamo come va a finire”…un chiaro clima di rassegnazione.

L’Ambasciatore italiano a Canberra, Pier Francesco Zazo (2013-2018), ebbe la lungimiranza di lanciare la Conferenza Italians Down Under, un allargamento della riunione annuale al fine di captare le maggiori problematiche della collettività e mettere in atto le necessarie strutture per un coordinamento nazionale degli interessi italo-australiani e “rafforzare il peso della comunità.”

Partito l’Ambasciatore, l’idea di fondare l’Italian Australian Council è stata presto cestinata e dopo la macabra esperienza di Stefano Gatti, richiamato a Roma “in circostanze misteriose” per i “commenti negativi” contro l’Australia, non si è più parlato di conferenze strategiche che mettessero al centro la comunità italiana.

I temi attuali per le istituzioni italiane in Australia sono l’ambiente, i diritti umani (in senso astratto), il Made in Italy e la ricerca scientifica – i famosi temi grillini degli italiani all’estero. In assenza di un chiaro riferimento ai problemi reali delle persone, è giunto il momento di un rilancio della collettività dal basso. Per questo, credo sia necessaria una conferenza nazionale delle comunità italiane d’Australia capace di raccogliere le esperienze di tutti e fare il punto della situazione post pandemia.

Quale futuro vogliamo dare ad una collettività che vanta oltre 1 milione di oriundi ma che ogni giorno perde pezzi importanti dei traguardi raggiunti nel contesto locale?

Gli organi di rappresentanza italiana in Australia, adeguati a tempi ormai passati, sono ai margini della collettività. Eletti da una percentuale al di sotto dell’1% dei cittadini aventi diritto, divenuti vittime di un assalto alle poltrone da parte di soggetti che aspirano più ad accrescere le proprie ambizioni in ambito politico che a fare valere il proprio ruolo a servizio del bene collettivo.

Nella rassegnazione di una comunità stanca, ci sono ancora voci libere, critiche, attente e contro corrente. Queste voci sono chiamate alla responsabilità di riunire la comunità del NSW e nel 2022, dare vita ad un forum dove possono convergere idee e prospettive per il futuro, includendo tutti, nessuno escluso.

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