Come più volte hanno affermato amici e nemici di Emanuele Esposito, forse, non aveva possibilità di vittoria ma, certamente, aveva il diritto di provarci.
“Aveva”, perché ormai è risaputo che Emanuele è stato cancellato dalla corsa per ciò che appare una svista o una tecnicalità.
Ovviamente la legge dovrebbe essere uguale per tutti ed Emanuele aveva 48 ore per rimediare, sempre ammesso che lo sbaglio fosse da parte sua. Peccato che la notifica di mancata presentazione di un documento sia arrivata 72 ore dopo la chiusura delle liste, quindi fuori tempo massimo.
Esposito sostiene che la documentazione è stata inoltrata tramite il Consolato di Sydney via Posta Pec quindi a prova di broglio o dimenticanza, ma sta di fatto che tale documento, apparentemente, non è giunto a Roma.
Conosco Emanuele e, anche se i nostri punti di vista politici sono differenti, l’ho sempre rispettato e ritenuto una persona onesta e capace.
Ora, purtroppo, il suo sogno svanisce.
Erano anni che Emanuele preparava questa campagna politica, anni trascorsi con notti insonni a studiare le strategie e organizzare alleanze.
E ora, apriti cielo!
Seguiranno accuse e contraccuse, sberleffi e compatimenti, ma la campagna elettorale per gli italiani all’estero, ancora una volta, parte con il piede sbagliato.
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