Finalmente un’iniziativa comunitaria dove vengono coinvolte le associazioni: l’incontro tenutosi nei locali di “Cucina Galileo” al Club Marconi.
Questo è solo un primo passo, ma è un gigantesco slancio comunitario che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per il futuro delle nostre associazioni italiane in Australia.
E dietro una grande idea c’è un grande Club, come spiega Maurizio Pagnin, l’addetto alle pubbliche relazioni culturali del Club Marconi .
“È un’idea che molti covavano da anni e che nessuno riusciva a realizzarla. Tutto è iniziato da Renzo Pinazza, il tesoriere del Veronesi qui presente, che mi ha battuto sul filo di lana… perché già avevo messo nella lista delle cose da fare da quando sono ritornato al Club. Credo fermamente in questa iniziativa, per cui Renzo mi ha anticipato andando direttamente dal vice presidente Mario Soligo che, a sua volta, ha contattato il CEO Matthew Biviano. Assieme mi hanno chiesto di organizzare un incontro e, in una settimana, sono riuscito a mettere insieme le associazioni qui presenti che ringrazio moltissimo per la prontezza ad accettare questo invito.
È molto importante coinvolgere queste associazioni a questo punto della loro storia, perché entro dieci, purtroppo, molte di questa associazioni sono destinate a sparire… diventare molto piccole. Per esempio: i “Vicentini nel Mondo” erano molto forti e numerosi, diversi anni addietro, ma ora non esistono più. Con i “Padovani nel Mondo”, di cui facevo parte attiva, nel 1990 avevamo 280 soci; quando abbiamo chiuso, 3 anni fa donando i soldi rimasti nell’acconto al West Meadow Hospital al dottor Della Pozza per la ricerca sulle leucemia, eravamo rimasti in 40.
Questo succederà a molte altre molte associazioni che non possono permettersi una sese o di continuare le loro attività. Se vengono al Club Marconi, invece, possono sopravvivere più a lungo e anche il Club progredirà per la presenza di queste associazioni.
Forse il Marconi non potrà diventare l’unico punto di riferimento per la comunità come si vorrebbe, ma può rappresentare un importante punto di ritrovo per le associazioni che sono qui presenti oggi. Quando queste associazioni organizzeranno delle feste qui troveranno, oltre all’atmosfera italiana, anche una collaborazione tecnica e amichevole da parte di tutto lo staff.
Questo è il primo incontro, abbiamo già una lista di altre 9 associazioni da contattare e poi finalmente sono riuscito ad avere un lista finale aggiornata dal Consolato di tutte le associazioni operanti nel NSW che contatterò personalmente”.
Anche il presidente del Club Marconi Morris Licata si è dichiarato soddisfatto della riunione odierna. “Come Club italiano, dobbiamo lavorare con tutte le associazioni. Oggi ho ricevuto molte congratulazioni dai rappresentanti delle associazioni qui presenti e questo non è facile da ottenere quando ci sono tante persone coinvolte. Questo incontro è importantissimo, perché dobbiamo essere uniti e lavorare assieme sia per la comunità che il progresso del Club.
Da oggi inizia un nuovo futuro e questa grande riunione di associazioni sarà un punto di partenza che diventerà; sempre meglio. Se non riusciamo noi italiani a tenere unita la comunità italiana siamo destinati a sparire. Il Club con il suo Board e Manager e tutti i soci sono dietro a questa spinta di italianità che ha spronato il Club a continuare e progredire per il futuro”.
“Sono contentissimo del risultato di questo incontro – ha dichiarato Tony Paragalli, membro del Board al Club Marconi – Sedici associazioni sono venute qua oggi. E la prossima volta riuniremo 20 associazioni… spero veramente che lavoreremo insieme per il bene di tutti. Abbiamo tante associazioni che, se si mettono d’accordo e con il nostro aiuto, possono organizzare qualsiasi cosa, come ad esempio, una bellissima festa italiana. Sarebbe veramente bello, tutti assieme con il Club che è dietro questa spinta al 100%”.
Dello stesso parere Angelo Ruisi, membro del comitato: “Personalmente penso che oggi sia stata una benedizione la realizzazione di tutte queste associazioni riunite qui al club Marconi. Un grande inizio con la speranza di riunirsi ancora per progettare un futuro. Dobbiamo lavorare assieme con il Club Marconi, sempre disposto a supportare tutte le associazioni. Sono il primo a ringraziare tutti per essere qui presenti e di lavorare assieme per un futuro dell’italianità”.
“Credo sia imperativo per il futuro dell’eredità italiana, della cultura e della lingua – ha aggiunto Matthew Biviano, il giovane CEO del Club – Il Club Marconi è stato fondato da italiani ed è assolutamente critico che continuiamo con lo stesso spirito di italianità per cui è nato e assicurarsi la continuazione per le generazioni future. Il Club oltre a garantire assistenza e collaborazioni, collaborerà con le associazioni e garantirà un ritorno del 10% a tutte le associazioni che vogliono usare le facilitazioni del Club per le loro feste ed incontri”.
“Oggi abbiamo cominciato qualcosa d’importante – ha dichiarato il Vice presidente Mario Soligo – Le idee che abbiamo esposto dovrebbero aiutare a spronare le persone incitandoli a comunicare tra loro e riunirsi più spesso in questo che è il più grande club in Australia e forse del mondo. Abbiamo questo club che è dei soci e noi, come italiani, dobbiamo essere contenti d’avere questo club non solo per noi, ma per i nostri figli e le future generazioni.
Nel suo intervento, il presidente degli Alpini Giuseppe Querin, dopo aver ringraziato per l’invito alla riunione conviviale odierna, ha lanciato la sua idea che riunioni come questa sono necessarie per la comunità e sarebbe bello vedere le associazioni riunirsi periodicamente almeno una volta o due all’anno per discutere, conoscersi e confrontarsi con le problematiche della nostra comunità. “La riunione di oggi, organizzata e voluta dal Club Marconi potrebbe essere un inizio di collaborazione reciproca e non di accanimento per la supremazia da parte di gruppi più o meno numerosi. Uniti si raggiungono grandi risultati, divisi siamo inevitabilmente destinati a scomparire come comunità italiana in Australia”.
In conclusione, un evento organizzato eccellentemente dal Club Marconi e un pranzo degno dell’occasione allestito dalla “Cucina Galileo”… e se “casa è dove si sta bene” è incoraggiante l’inizio di questo tentativo di mantenere unita la comunità.
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