Girovagando per le vie del mondo, giunsi a Trapani, città del sole, del mare e del vento.
Alle Mura di Tramontana, in un bar all’angolo con la pescheria vecchia, un antico timone ha attirato la mia attenzione.
Nonostante la mia conoscenza pari a zero delle attrezzature marinaresche, il timone in legno, mi è parso antico e… bello, ma fuori luogo in una caffetteria.
Poco distante, l’amico filmmaker Siro Brigiano, stava riprendendo un signore che, più di un barista, assomigliava ad un lupo di mare, quelli che si vedono nei film dei Caraibi.
Con l’arrivo di Gabriele, l’equipaggio piratesco ha preso forma. Folta barba nera e tanti tatuaggi da fare corona.
Presto mi sono reso conto che la scenografia nulla aveva a che fare con i Bucanieri, ma con il restauro di un ultracentenario brigantino a vela e il timone era ormeggiato sul bancone in attesa di riprendere il suo posto sulla nave. Il “rottame” di ferro, giaceva da anni nella parte opposta del porto di Trapani, al Ronciglio, tra altri rottami pieni di ruggine.
Ma questo “rottame” ha un fratello gemello, The Eye of the Wind, che fu brillantemente restaurato negli anni ’70 ed ora è una stella del cinema Hollywoodiano dove figura in molti film d’avventure.
Il “pirata” che parla con Siro mi viene presentato: è Oscar Kravina, costruttore e restauratore di imbarcazioni e coordinatore del progetto “Brigantes” cioè trasformare un pezzo di ferro galleggiante in un veliero per il trasporto del cargo.
l trasporto merci passa per il recupero di una nave del 1911 diventato il primo cargo ecologico a vela: buon vento Brigantes!
Ogni prua ha la sua storia
Di vite questa prua ne ha vissute ben 3, solcando i mari per ben oltre un secolo. La sua storia inizia nel 1911, in Germania, il veliero “Meta” in ferro e lungo 30 metri viene utilizzato per il trasporto di merci.
Nel 1920 arriva in Francia come bottino di guerra, supera indenne entrambe le guerre mondiali e raggiunge l’Italia negli anni 30, dove vengono apportate modifiche alla nave e viene ribattezzata “Onice”, montato un motore nuovo e così l’apparato eolico scompare.
Intorno gli anni 90 però, scompare anche lei dai mari, viene ormeggiata tra le banchine di Ronciglio del porto di Trapani, fino al 2016, data di inizio della sua terza vita, ribattezzata come “Brigantes”.
Un passo indietro per andare avanti
Nel 2016, per salvarla dalla demolizione, un gruppo di investitori, la Brigantes Shipping Company, acquista l’ex veliero per portare avanti un ambizioso progetto: far tornare a navigare il veliero in un progetto del tutto eco-sostenibile!
Brigantes è un progetto per combattere l’inquinamento marittimo dovuto alle navi cargo, un concetto del tutto nuovo: una nave da carico a emissioni zero, l’apparato propulsivo di bordo, oltre alle vele, è costituito da un motore elettrico affiancato a un impianto solare/eolico.
Il neo-veliero è varato il 30 maggio 2019 momento in cui è tornato a veleggiare insieme a Eye of The Wind, il veliero-gemello già diventato famoso in tutti i mari del mondo.
Le navi cargo sono navi il cui intero carico è costituito da container, sebbene sia una grande comodità per il trasporto marittimo, le emissioni inquinanti navali che ne derivano sono estremamente pericolose: i combustibili utilizzati dalle navi cargo sono oli pesanti ed estremamente tossici, per intenderci: se l’industria del trasporto navale fosse un Paese, si posizionerebbe al sesto posto tra i paese più inquinanti al mondo. Le emissioni annuali di anidride carbonica ammontano a 870 milioni di tonnellate e il consumo giornaliero di olio pesante di una nave cargo a pieno carico è di circa 300 tonnellate.
Le più grandi navi portacontainer al mondo emettono emissioni tossiche pari all’intero sistema di trasporto stradale.
Insomma, Brigantes è una rivoluzione eco-sostenibile, una nave a vela che è adibita al trasporto di prodotti biologici e di lavorazione artigianale, emettendo del tutto le emissioni di gas serra.
Il restauro del Brigantes è stato sostenuto dall’aiuto di volontari e dalla vendita a mille euro l’una delle 800 quote societarie; inoltre offre a chiunque l’opportunità di imbarcarsi per imparare come si naviga su un veliero tradizionale, i soli 7 membri dell’equipaggio sono a disposizione per spiegare i segreti delle manovre a vela impiegate per condurre Brigantes in alto mare.
Inoltre è possibile imbarcarsi come semplice passeggero pagante e godersi una crociera alternativa ma soprattutto contribuire ad un futuro sostenibile!
Il Team
I protagonisti di questa ambiziosa e straordinaria avventura sono: Oscar Kravina, costruttore e restauratore di imbarcazioni e coordinatore del progetto, l’ingegnere tedesco Tobias Blome, perito nautico e consulente navale per aziende del settore marittimo, Daniel Kravina, organizzatore di eventi culturali e amministratore della Brigantes Shipping Company. L’italiano Giuseppe Ferreri, capitano di marina mercantile che ha iniziato la propria carriera proprio a bordo di Brigantes. La progettazione rispetta ed è stata approvata dall’ente di classificazione RINA (registro italiano navale).
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