Comites: 200 giorni di niente

Sono passati 200 giorni dalle controverse elezioni del Comites del NSW e a parte aver votato contro i contributi a questo giornale nel mese di aprile, l’ente sembra essere sparito, inesistente. Niente riunioni pubbliche, niente iniziative, a malapena qualche messaggio di circostanza e pubblicità gratuita per eventi di organizzazioni private su Facebook.

Nessun evento è stato organizzato per i connazionali di Sydney in occasione della Festa della Repubblica a differenza di altri Comites d’Australia e per la comunità, finora, gli eletti della lista di maggioranza che gestisce il Comites non hanno fatto niente, veramente niente.

Ma non avevamo dei rappresentanti locali con un programma che prometteva collaborazione, progetti, la cittadinanza a chi l’aveva persa, iniziative per giovani e meno giovani e quant’altro in cambio di un voto?

Su LinkedIn, il nuovo Presidente ha affermato che si sarebbe dato “molto da fare” con “attività ricreative per anziani italiani, un servizio di informazioni che coprirà una vasta gamma di questioni tra cui diritti di lavoro, visti, ecc.” Voi avete visto nulla? A questa redazione non è arrivato un minimo di notizia sul lavoro svolto, neanche le voci di corridoio.

Da dicembre dell’anno scorso, da quando a guidare il Comites non c’è più Maurizio Aloisi, ma i giovani con in testa Luigi Di Martino – segretario politico del Partito Democratico di Sydney – siamo tornati indietro di qualche decennio, quando il Comites era un affare di pochi

“Dobbiamo aspettare” sembra l’unico consiglio positivo che i “nostri rappresentanti” sanno elargirci… come in “Aspettando Godot” in cui si aspetta un avvenimento che dà l’apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e in cui di solito chi l’attende non fa nulla affinché questo si realizzi. Nel frattempo, per sapere il futuro del nostro giornale, restiamo in attesa del verbale per considerare se procedere con una denuncia contro il Comites del NSW per falso ideologico e incapacità di rappresentare la comunità, sulle orme di La Gente d’Italia in Uruguay.

Comunque metto tutto nella cartella che porterò a Roma nel mese di luglio, al mio incontro con il responsabile dell’editoria al Senato della Repubblica per vedere cosa si può fare per porre fine a scempi come quello di un Comites guidato da un esponente di un partito politico che vota contro un giornale perché non è delle sue stesse idee.

Vedremo come meglio procedere in questa situazione. Senz’altro non finisce qui.. anche perché sono convinto dell’utilità di una voce libera e indipendente in una comunità abbandonata a se stessa.

A questo punto, caro Comites del NSW, le vostre dimissioni a partire da quelle del presidente e segretario di partito sarebbero veramente un aiuto alla comunità. Già l’avete fatto in passato e se la storia si ripete, non trovo nulla di strano.

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*