Nella penombra della sala, un pubblico fedele e appassionato ha assistito con gratitudine alla brillante interpretazione del classico di Luigi Pirandello, “La Giara”, portato in scena con maestria dalla compagnia “La Bottega d’Arte Teatrale” diretta da Santo Crisafulli.
A guidare questa rivoluzione culturale è ancora una volta il veterano regista e il suo ensemble, che meritano lode per la magnifica performance che hanno regalato al pubblico. Le inclusioni musicali, volute dal regista, hanno aggiunto un tocco di freschezza, dimostrando che è tempo di nuove idee e di rinvigorire l’entusiasmo che sembrava perduto.
“Questa è una fase finale, si conclude un ciclo – ha dichiarato Crisafulli con passione – Abbiamo salutato Pirandello e il suo passato. Ora è il momento di guardare al futuro.” Le sue parole risuonano nel silenzio della sala, un richiamo a ricordare che il tempo non fa sconti nemmeno a chi ha dedicato la vita al palcoscenico. L’eredità di questi maestri del teatro italiano è indiscutibile, ma è ora di passare il testimone. Sono le nuove generazioni, con le loro visioni fresche e audaci, a dettare il futuro della scena italiana. Mentre un capitolo si chiude, un nuovo e promettente libro del teatro italiano è pronto ad essere scritto.
Non me ne voglia Crisafulli se aggiungo una nota personale: Questo evento avrebbe potuto essere un incontro con la comunità, che ancora una volta è mancata. Non si sono visti senatori, deputati, consoli e vari presidenti, ma solo un pubblico entusiasta che ha dimostrato di desiderare intrattenimento e, perché no, anche un pizzico di cultura italiana.
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