É finita l’estate…

Settembre non è solo il mese del ritorno a scuola per studenti e professori in Italia. È anche il tempo in cui, con la fine dell’estate nel Belpaese, la “nobiltà” della comunità italiana d’Australia rientra trionfante dalle vacanze nei paeselli d’origine. Le metropoli australiane tornano a popolarsi di presidenti, cavalieri, commendatori e aspiranti tali, pronti a rimettersi in giacca e cravatta dopo settimane di sagre, processioni e interminabili tavolate di zii e cugini.

Il copione è sempre lo stesso: a giugno “le Feste” della Repubblica, con parate, medaglie e discorsi solenni. Poi, improvvisamente, il vuoto. Una comunità intera sembra sparire, inghiottita dal silenzio dell’inverno australe. Ma non è letargo: è vacanza. Da bravi italiani, valigia alla mano, via verso l’aeroporto. Eccoli immortalati su Instagram: “saluti da Torino”, “abbracci dalla Calabria”, “tramonti da Barletta”. Tutto rigorosamente corredato da piatti di spaghetti, granite e prosecco.

Dietro la patina turistica, c’è però un rito collettivo: il turismo di ritorno. Ogni estate, i paesi svuotati dall’emigrazione si riempiono di facce note e accenti strani. L’economia locale ringrazia: bar pieni, ristoranti senza posti liberi, B&B prenotati mesi prima. Nel frattempo, chi resta in Australia osserva a distanza, sommerso da foto e video che documentano la vacanza minuto per minuto.

Poi arriva settembre. I “nobili” rientrano, abbronzati e rinvigoriti, con un’agenda già pronta. Le caselle di posta elettronica ricominciano a riempirsi, i gruppi WhatsApp tornano a esplodere e le città australiane si risvegliano al suono di conferenze, cene di gala e riunioni solenni. Già compaiono i volantini: “Incontro sul futuro della comunità”, “Conferenza culturale”, “Cena annuale di beneficenza” e quant’altro.

Il ciclo si rinnova: dalla Festa della Repubblica al rientro di settembre, passando per le vacanze italiane. Una liturgia comunitaria che scandisce il tempo e che, volenti o nolenti, mantiene viva un’identità fatta di bandiere, inni e… voli intercontinentali.

Insomma, l’estate italiana è finita, ma da questa parte del mondo il sipario si rialza. E i nostri nobili, da protagonisti consumati, sono già pronti a tornare sotto i riflettori.