In una splendida giornata primaverile, il Villaggio Scalabrini di Austral ha ospitato una significativa celebrazione anticipata della Giornata delle Forze Armate e del Giorno dell’Unità Nazionale, un evento che unisce la comunità italiana in Australia nel ricordo dei sacrifici compiuti per la patria.
Il 4 novembre è una data cruciale nella storia italiana, segnando l’Armistizio di Villa Giusti del 1918, che ha permesso agli italiani di riunirsi con i territori di Trento e Trieste, completando il lungo processo di unificazione nazionale avviato durante il Risorgimento.
La celebrazione odierna acquista particolare valore grazie alla posa di una targa commemorativa davanti al monumento degli Alpini. Il presidente Querin ha espresso il significato della targa: “Questa targa è stata donata dagli Alpini per ricordare i nostri commilitoni andati avanti e, oggi, anche tutti quelli delle forze armate che sono venuti in Australia e purtroppo ci hanno lasciato. È un momento di raccoglimento per loro, un modo per onorare il loro sacrificio e per mantenere viva la loro memoria. Grazie a tutti voi per essere qui e per condividere questo momento così importante.”Il noto presentatore Paolo Rajo ha aperto la cerimonia con un caloroso benvenuto: “Cari amici e amiche qui presenti per celebrare il 4 novembre a Sydney, grazie alle associazioni d’arma. È un onore avere qui con noi il Console Generale d’Italia a Sydney, Gianluca Rubagotti – ha introdotto Paolo – iniziamo insieme questa giornata di commemorazione e rispetto, dedicata a tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra patria”.
La cerimonia ha visto la deposizione di una corona di fiori e l’esecuzione degli inni nazionali eseguiti dal Coro del Club Marconi, seguita da un minuto di silenzio, un momento di riflessione condiviso da tutti i presenti.
Il Console Generale Gianluca Rubagotti ha condiviso le sue impressioni, esprimendo la sua gratitudine per l’invito: “Buona giornata a tutti, grazie per avermi invitato. Devo dire che è la prima volta che visito questo luogo e posso affermare che qui si respira un forte senso di italianità, probabilmente anche nell’architettura delle case e nella cura di questo bellissimo spazio. Sebbene non sia un alpino, sono figlio di Alpini e questo legame personale mi fa sentire particolarmente onorato di essere qui.
È fondamentale testimoniare insieme a voi il riconoscimento e il ringraziamento per tutti coloro che hanno sacrificato la loro gioventù e la loro vita per tutta l’Italia. Oggi, mentre celebriamo, è importante anche riflettere sulle guerre che continuano a imperversare nel mondo e lanciare un messaggio di pace, affinché possiamo superare questi momenti di conflitto. Vi ringrazio ancora per la vostra accoglienza e continuiamo con la celebrazione.”
A nome dell’Ambasciata d’Italia in Australia, Paolo Rajo ha letto un messaggio del colonnello Marco Bertoli, che ha sottolineato l’importanza di ricordare coloro che hanno servito la patria e il valore della pace: “Oggi l’Italia ricorda i suoi caduti, celebrando la vittoriosa conclusione della Prima Guerra Mondiale, che ha permesso ai nostri compatrioti di tornare nei territori di Trento e Trieste. Il nostro pensiero va a chi ha servito e serve la patria in divisa, difendendo i valori fondanti della nostra società.”
Giuseppe Querin ha quindi preso di nuovo la parola, salutando calorosamente i presenti: “Egregio Console Generale Gianluca Rubagotti, al Presidente dei Carabinieri Sebastiano Villanova, Alpini e simpatizzanti, un caloroso saluto a tutti voi. Oggi, dopo le diversità che abbiamo avuto nel passato, siamo qui, di fronte al nostro monumento, a ricordare i nostri caduti per l’unificazione d’Italia. Oggi, come vedete, abbiamo commemorato i nostri commilitoni, quelli che diciamo della ‘seconda naia’. Purtroppo sono tanti, ma li ricordiamo sempre. Ora non mi allungo ulteriormente, poiché ci sarà la Santa Messa, e desidero ringraziare il Coro Marconi per essere presente con noi.”
Dopo l’intervento di Querin, è stata fatta una breve visita alla baita degli Alpini, dove il presidente ha spiegato la provenienza di una campana commemorativa: “Questa campana è stata realizzata a Cremona su un disegno che abbiamo elaborato noi dell’Associazione Nazionale Alpini. È stata donata dalla famiglia di Luciano Liberale in memoria di suo figlio Anthony, che ci ha lasciato a soli 13 anni. Un gesto di amore e un modo per mantenere viva la sua memoria.”
Successivamente, i partecipanti si sono recati nella chiesadella Divina Provvidenza, dove Padre Antonio Fregolent ha celebrato la Santa Messa. Nella sua omelia, ha riflettuto sulla tradizione familiare di servizio militare, sottolineando come le generazioni passate siano state chiamate a combattere, mentre oggi molti rifiutano l’idea di andare in guerra: “La pace è stata spesso fragile e di breve durata. Dobbiamo riflettere su quanto sia triste che oggi continuiamo a parlare di guerre e conflitti. È fondamentale tornare ai valori di amore e rispetto per il prossimo, facendo in modo che le parole si traducano in azioni concrete nella nostra vita quotidiana.”
Dopo la cerimonia, i partecipanti hanno gustato un pranzo tipicamente italiano, preparato con dedizione da un gruppo di volontari, capitanati da Sandro Isabella, che ha condiviso: “Abbiamo preparato un antipasto all’italiana con salumi del Nord e del Sud Italia, come salame, mortadella e prosciutto, accompagnati da verdura sottolio. Il piatto forte è una grigliata mista con salsiccia, bistecca di maiale e pollo cotto lentamente per 20 ore, finito alla griglia, il tutto servito con polenta alla griglia. E ovviamente non manca il vino sul tavolo!”
L’evento ha visto la partecipazione di oltre 150 persone, tutte riunite per celebrare insieme. La musica di Tony Gagliano ha allietato il pranzo, intrattenendo e divertendo i presenti.
A conclusione della giornata, sono stati riconosciuti i meriti degli Alpini per gli aiuti durante l’alluvione di Lismore, con menzioni speciali che hanno onorato l’impegno della comunità. “È un riconoscimento per il lavoro e la dedizione che abbiamo messo in atto per aiutare chi ne ha bisogno”, ha commentato Giuseppe Querin. Infine, Paolo Rajo ha organizzato un coro con tutti gli Alpini, dando vita a uno dei momenti più emozionanti della giornata. “Abbiamo creato uno dei più grandi gruppi di canto che io abbia mai visto. Hanno cantato con tutto il cuore, portando un senso di unità e gioia a questa celebrazione.”
In questa giornata di commemorazione, non solo è stato onorato il passato, ma è stato rinnovato anche l’impegno della comunità per la pace e la fratellanza tra i popoli, sottolineando l’importanza della memoria e della solidarietà.