‘I want to break free’, liberatemi!

Più passano i giorni e più confusa è la situazione; si ha la sensazione che le notizie con cui ci bombardano ogni minuto della giornata siano, a dir poco, contraddittorie.

Un comune denominatore è la crescita costante… e non parliamo di economia, ma di infettati da Coronavirus. Oggi più di ieri e domani più di oggi. Neanche ci si meraviglia più di tanto.

Sempre in tarda mattinata, arrivano le nuove istruzioni, le nuove regole, le nuove restrizioni.

Arrivano pure i telegiornali che mostrano migliaia di persone che, durante il weekend primaverile, hanno manifestato rigorosamente… tutti abbracciati e senza mascherina.

Ma come? Io qui, tra le mura domestiche a fare il monaco trappista di clausura e “quelli” tutti belli in canottiera a strillare contro i poliziotti che cercano di arginarli. In rete c’è pure un filmato che mostra 15 poliziotti che cercano di fermare un ragazzotto piuttosto incavolato. Che scena!

Una scena che mi riporta indietro nel tempo, ai film di Charlie Chaplin, con la variante che ora tutte le scene sono a colori. Aumentano anche le multe. 

A Melbourne e Sydney, le forze dell’ordine hanno appioppato ammende da $5.000. Se riusciranno a multare tutti quelli che manifestavano, avremo risanato il bilancio per l’anno finanziario 2021. 

È stato fatto anche il paragone tra polizia australiana e Gestapo considerato che, al momento, i tutori dell’ordine pubblico entrano nelle case per controllare che vi siano solo persone appartenenti a quella data famiglia, senza alcun ospite. 

Voglio sperare che i poliziotti abbiano un mandato di cattura… come si vede nei film americani! Purtroppo, in Australia, siamo stati educati ad una certa libertà individuale e sociale perciò vedere poliziotti che oggi s’introducono con la forza in casa di cittadini sospettati di ospitare terze persone e, quindi, di stare violando la legge in atto, non lo avrei mai immaginato. 

Nel breve filmato che stava girando su Facebook si vedevano poliziotti che stavano sfondando una porta scorrevole metallica e, senza troppi complimenti, sono saltati addosso ad un paio di ragazzi mentre erano accompagnati dalle grida strazianti di una madre isterica e di un padre che parlava solo arabo. Non credo che i poliziotti abbiano capito gli insulti, ma non mi sembravano tanto contenti. 

Alla fine hanno vinto gli invasori, grazie anche all’aiuto di altri sei tutori dell’ordine. Spero proprio che quei ragazzi non siano già infettati, altrimenti domani dovremo aggiungere altri 12 casi alle statistiche. In breve tempo ci siamo ridotti proprio a livello dei paesi del terzo mondo, dove la libertà dell’individuo è solo una concezione astratta. Pur ammettendo tutte le buone intenzioni del Governo, non sempre il fine giustifica i mezzi. 

Ma la cosa più strana, la cosa che più mi preoccupa è la sensazione che anche tra la stessa comunità si stiano creando due fazioni: Pro-Vax e Anti-Vax. Un po’ come quando al bar si discuteva se era meglio il Milan o la Juventus. Sui social s’incontrano persone che pubblicano costantemente articoli e consigli di altre persone che, apparentemente, hanno sentito dire da terze persone che il vaccino fa bene. 

Naturalmente, altri controbattono con teorie prese, a loro volta, dall’Internet senza distinguere se parla di vaccino per Coronavirus o per la Febbre Asiatica di tanti anni fa. 

Ci sono anche “quelli” che vanno in giro con cartelli di messaggi promozionali, del tipo: Jesus è la mia protezione, il sangue di Cristo è il mio vaccino… Libertà d’opinione e di pensiero anche se le case farmaceutiche non saranno d’accordo. Come non sono stati d’accordo i poliziotti che hanno fatto irruzione nell’Ambasciata di Cristo in Blacktown durante una funzione religiosa e hanno trovato un gruppo di circa 60 adulti e bambini che partecipava a un sermone. 

Sono stati comminati 35mila dollari di multa per il reato. Tutti, comunque, sono concordi che le aziende farmaceutiche fanno i miliardi. Nel frattempo, nel parco di fronte a casa, i bambini giocano e saltano, si azzuffano come hanno fatto sempre dacché è mondo e i genitori socializzano protetti da mascherina: i bambini senza ma loro sì. Il ché mi sembra alquanto egoistico… ma forse il virus è intelligente e si concentra solo sui vecchietti come me. Facciamo… le corna? 

La tempistica, poi, è tutto un programma: la chiusura per una settimana è presto diventata quindicinale e poi mensile. Per qualche giorno correva voce che le sbarre non si sarebbero aperte prima del 31 settembre… anche se il mese di settembre conta solo trenta giorni mentre ora, dopo le passeggiate di protesta del weekend, si parla del 31 Dicembre. 

Presto non si pronosticherà più il mese, ma l’anno: 2023? 2025? E, alla fine, la chiusura forzata lascerà il suo segno mentale e la perdita di molti amici in Facebook. Per molte persone non è facile vivere chiuso in casa e, soprattutto, non è salubre respirare quell’aria di solitudine e incertezza in cui da un lato regnano la paura e l’incognita del domani, dall’altro la spavalderia e il menefreghismo

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