Libertà e Verità: “Subito una circolare del MAECI per risolvere le criticità dell’editoria Italiana all’estero”

Avviare l’iter per una circolare del MAECI con effetti immediati per assicurare la corretta applicazione della normativa sui pareri emessi dai Comites e dalle sedi diplomatiche consolari è quanto auspicato da più parti nell’incontro-convegno “Raccontare l’Italia oltre Frontiera” promosso dall’Onorevole PD Fabio Porta e realizzato in collaborazione con la FILEF EST.

L’Onorevole Porta, ha aperto i lavori evidenziando l’importanza del dibattito anche alla luce delle “tante sollecitazioni ricevute da tutto il mondo da parte di testate, giornalisti ed editori” sulle difficoltà che l’applicazione della Legge dell’editoria crea al variegato mondo della stampa italiana all’estero. Il deputato PD ha parlato di “forti criticità” elencando i casi di “Gente d’Italia” (Uruguay), ma anche di “Allora!” (Australia), “Insieme” (Brasile), “La voce d’Italia” (Venezuela – Spagna) e “L’eco d’Italia” (Svizzera). Una “casistica incredibile”, ha commentato il deputato, secondo cui “questa legislazione anacronistica finisce per penalizzare chi svolge il proprio ruolo di addetto all’informazione e favorisce chi produce contenuti in maniera non seria” e che crea veri e propri “paradossi”.

La proposta di una circolare che “metta in chiaro” il ruolo dei Comites e dei diplomatici arriva unitamente ad una richiesta di ripristino della Commissione che fino al 2016 affiancava il Dipartimento informazione della Presidenza del Consiglio nella valutazione dei requisiti per i contributi alle testate italiane all’estero. “Su questo tema c’è urgenza”, ha precisato Giangi Cretti della Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero (FUSIE). Cretti ha poi rilevato come i pareri espressi dai Comites nei confronti della stampa italiana all’estero debbano essere espressi “su base oggettiva” e un documento di indirizzo interno da parte del MAECI non può che essere di beneficio.

Anche per il deputato del Pd Christian Di Sanzo, eletto nella ripartizione Centro e Nord America, si può cambiare con circolari ministeriali e revisione dei regolamenti attuativi dell’editoria sarebbe una soluzione pratica che non comporta un iter parlamentare. Di Sanzo ha a sua volta espresso parere favorevole all’idea che venga ricostituita la più volte menzionata Commissione per l’editoria all’estero. È inoltre intervenuto al convegno, il direttore Domenico Porpiglia di La Gente d’Italia, le cui dinamiche di esclusione per il quotidiano stampato in Uruguay dai contributi sono analoghe alle motivazioni addotte per Allora! a Sydney da parte del Presidente del Comites e Segretario PD Luigi Di Martino e dal Console Generale Andrea De Felip.

Porpiglia ha rilevato la problematica nella sostanza, asserendo che “il giornale ha sempre avuto una propria linea editoriale fatta di libertà e di verità. E non ha mai avuto paura di denunciare quanto riteneva non andasse bene; proprio per invitare chi poteva a farlo bene, per ricordargli che le scelte di amministrazione pubblica devono essere trasparenti.” A dire di Porpiglia, certi diplomatici “mostrato una forte insofferenza per ogni tipo di critica, arrivando a sostenere che se un giornale fruisce dei contributi pubblici implica il dovere di sudditanza rispetto al potere di cui si sente rappresentante. Ma i contributi pubblici alla stampa non dipendono da scelte arbitrarie del Governo o del ministero degli esteri, per fortuna, ma da una legge dello Stato. Legge che consente, o meglio dovrebbe consentire ai giornali di esercitare la propria funzione in piena autonomia.”

Nel lungo termine, ha ricordato quindi l’On. Porta bisogna “andare oltre, modificare l’attuale normativa” sulla stampa all’estero, alla luce delle “forti criticità” sollevate da un numero non esiguo di testate italiane all’estero e dall’impossibilità per gli editori di “interloquire direttamente con il Dipartimento Informazione ed Editoria (Die) della Presidenza del Consiglio”.

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