Refusi invisibili

C’è sempre un momento sospeso, ogni volta che il giornale va in stampa. È quell’istante in cui la redazione trattiene il fiato, consapevole che, nonostante l’impegno, l’attenzione e le innumerevoli riletture, qualcosa può comunque sfuggire. Un accento sbagliato, una lettera fuori posto, una parola monca: errori che, a volte, eludono anche lo sguardo più attento.

Dietro ogni singolo articolo ci sono giornalisti, redattori e correttori: persone mosse da passione, dedizione e un profondo rispetto per la parola scritta. Ma, per quanto si possa essere meticolosi, l’errore di battitura è sempre in agguato, pronto a riaffermare che la perfezione non è mai garantita. È una sfida non solo tecnica, ma anche profondamente umana. Lavorare con le parole significa accettare il rischio di sbagliare, magari perché pressati da una scadenza, da una notizia dell’ultimo minuto o semplicemente da una giornata più faticosa del solito.

Anche le immagini, spesso, raccontano questa imperfezione.  La risoluzione può dipendere da limitazioni tecniche, dalla rapidità con cui dobbiamo pubblicare o dalla disponibilità delle immagini da parte di agenzie e collaboratori. Siamo perfettamente consapevoli che una foto poco definita può compromettere l’impatto visivo di un articolo. Ma è una sfida continua: trovare il giusto equilibrio tra qualità, tempi e risorse. E ogni edizione vogliamo fare meglio.

Poi c’è il lunedì, il giorno della maratona. Quando la redazione è immersa nella chiusura del giornale, ogni secondo è prezioso. L’adrenalina sale, la concentrazione è al massimo, ma è proprio in questo momento che l’errore può insinuarsi più facilmente. È una corsa contro il tempo in cui la professionalità si misura con l’urgenza. E proprio per questo, il vostro contributo diventa fondamentale.

Siete voi, lettrici e lettori attenti, a fare la differenza. Ogni segnalazione — una svista, un titolo da correggere, una foto da migliorare — è per noi un regalo. Non è mai una critica sterile, ma un segno tangibile del vostro interesse, della vostra cura e del vostro affetto per il nostro lavoro. Significa che ci leggete davvero, che ci seguite con partecipazione e che ci considerate meritevoli della vostra fiducia.

E per questo vi diciamo grazie. Grazie a chi ci scrive, a chi ci chiama, a chi ci segnala un errore con cortesia e precisione. Grazie perché ci aiutate a migliorare, a restare vigili, a rendere il vostro giornale più vero, più curato, più umano. 

“Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi la chiama menzogna è un criminale.” – Galileo