Generale dietro la collina

La canzone di Francesco De Gregori, “Generale”, riflette chiaramente sul ritorno alla normalità. Tuttavia, in questo mondo, la normalità è una chimera, ad eccezione della pura caccia al proprio futuro, sfruttando coloro che hanno riposto fiducia in una classe politica per migliorare la vita di ogni italiano, che sia in Italia o al di là dei confini della nostra Patria.

Ora, con tutto il rispetto che merita, comprendo che lei faccia parte della commissione difesa, che naturalmente si occupa di questioni diverse dai problemi degli italiani all’estero. Nonostante sia stato eletto con i voti di coloro che, per innumerevoli motivi, hanno lasciato l’Italia, si occupa di difesa, ossia armi.

Tuttavia, la vera battaglia che, a mio avviso, l’On. Nicola Carè dovrebbe affrontare è quella che gli italiani nel mondo combattono da anni, con le loro promesse vuote. Dal 2006, il suo partito, che ha governato l’Italia per undici anni, ripete sempre le stesse cose, come ancora oggi accade. Solo pochi giorni fa, l’On. Carè ha incontrato il Presidente del Comites di Canberra, come dichiarato nel suo comunicato stampa. Ha affermato di aver affrontato le questioni care agli italiani all’estero: priorità urgenti, servizi consolari, la solita promozione della cultura italiana.

Durante l’incontro hanno discusso dei contributi agli enti gestori, dell’importanza dell’editoria, della tassa sulla prima casa per i voti esteri e, naturalmente, non poteva mancare la questione della cittadinanza, che ormai è la ciliegina sulla torta. “L’incontro – conclude il deputato – è stato proficuo nel sottolineare il nostro impegno a trovare insieme soluzioni normative e risorse adeguate per gli italiani all’estero, che sono cittadini di serie A, che amano e rispettano la loro terra d’origine, ma che devono essere tutelati allo stesso modo dei residenti in Italia”.

A proposito di cultura italiana, sabato scorso ho partecipato a una rappresentazione di una novella di Pirandello, La Giara, in un bell’evento culturale. È un peccato che, nonostante gli sforzi della compagnia nel portare in scena una delle perle di Luigi Pirandello, interamente in dialetto agrigentino, non vi fosse presenza della comunità italiana in sala. Quelli che dovrebbero preservare la cultura italiana sembrano assenti. La trama della novella parla di un proprietario terriero avaro, concentrato solo su se stesso. Grazie alla determinazione dei protagonisti, alla fine trovano giustizia. La morale è che è impossibile stabilire chi abbia ragione e chi torto, un po’ come accade per gli italiani all’estero. Voglio congratularmi con la compagnia teatrale che ha messo in scena “La Giara”.

Nonostante le difficoltà e il silenzio, senza il supporto della comunità italiana o delle istituzioni che dovrebbero sostenere tali iniziative, siete riusciti con poche risorse a realizzare una splendida rappresentazione. Complimenti a voi. Quelli che si vantano di sostenere la cultura e l’importanza degli italiani all’estero hanno perso un’ottima occasione sabato sera, una mancanza di vicinanza, lealtà e riconoscenza verso la nostra comunità di Sydney.

Caro Carè, ma questo vale anche per il Sen. Giacobbe, spero sinceramente di sbagliarmi. Se realmente tenete alla nostra comunità, mettetevi a disposizione e lottate seriamente per le questioni rilevanti che avete propagandato per anni. Non ci sono più scuse, la campagna elettorale è finita il 25 settembre 2022, un anno fa. Non veniteci a dire che siete all’opposizione, perché a volte si riesce a ottenere di più stando fuori dal governo che all’interno. Basta fare un’opposizione seria e produttiva, come dice il detto: una seria opposizione.

Da quanto vedo oggi, noto solo una promozione delle forze armate e qualche sporadica apparizione a feste locali. Voglio ricordare all’Onorevole che la campagna elettorale è terminata un anno fa. Gli argomenti affrontati in questo incontro proficuo sono gli stessi di 17 anni fa. Sono precisamente diciassette anni che parlate delle stesse cose senza mai giungere a una conclusione. Non veniteci a dire che ora c’è la guerra in Ucraina, il mondo è pieno di guerre.

La vera battaglia, caro Nicola, è qui, ogni giorno in Italia e all’estero, con persone che impiegano un anno per una visita oculistica. All’estero, sono anni che siamo sommersi dalle stesse parole. Cittadini di serie A? Qui vedo solo voi come cittadini di serie A. Cerchi di incontrare meno generali e più persone comuni.

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