Isola Gaiola, nota anche come “l’isola misteriosa”

Di fronte alla costa di Posillipo (Napoli), conosciuta come Parco Sommerso protetto dai Beni Culturali fin dal 2002, si trova la famosa Isola Gaiola, nota anche come “l’isola misteriosa”. 

Nei fondali marini, a una profondità di non più di 15 metri, si possono ammirare piccole grotte e costruzioni romane risalenti al 89 a.C. circa.

L’Isola Gaiola è in realtà composta da due isolette collegate da un piccolo ponte di apparente origine naturale. Anticamente, si chiamava “Euplea”, in onore della dea Venere Euplea, protettrice dei marinai; un piccolo tempio la ricorda ancora oggi. L’isola è anche conosciuta come “l’isola maledetta”, poiché avvolta da strani misteri. Si racconta che intorno al 1900 un vecchio eremita soprannominato “il Mago” costruì la sua abitazione, per poi scomparire nel nulla.

Nel secolo scorso si sono susseguiti altri misteri, contribuendo alla fama di isola enigmatica. Nel corso del tempo, l’isola ha avuto vari proprietari, tutti finiti in modi misteriosi. 

Si narra che Hans Braun fu trovato assassinato e che sua moglie annegò. Successivamente, toccò a Otto Grunbach, colpito da infarto, e ad altri due proprietari, tutti deceduti in circostanze inspiegabili. 

Differente fu la sorte dell’ultimo proprietario, arrestato per bancarotta fraudolenta; da allora l’isola non fu più abitata.

Attualmente, la villa può essere visitata seguendo specifici orari di prenotazione. 

Per precauzione, è consigliabile portare con sé corni rossi e zampe di lepre come scaramanzia… nel caso.

Una volta in zona, si potrebbe approfittare per una visita guidata alla famosa villa di Publio Vedio Pollione, nota anche come Villa del Pausilypon (Posillipo). Si narra che Pollione allevasse nella sua piscina interna grosse murene, a cui dava in pasto chiunque contravvenisse ai suoi voleri. Secondo i racconti di Cassio Dione e Seneca, l’imperatore Augusto, per uno sgarbo subito a causa della rottura di un prezioso calice, fece gettare il coppiere in pasto alle murene.

Dopo la battaglia di Azio nel 31 a.C., Publio Vedio Pollione si trasferì nella sua villa, dove fece costruire un teatro da 2000 posti, un ninfeo e un complesso termale. Pollione lasciò tutto in eredità ad Augusto, che ne approfittò per rivedere e ricostruire quanto a lui non era gradito, ma si tenne la favolosa villa, che offriva una vista parziale su Napoli, la penisola sorrentina, il Vesuvio e Capri.

Se avete tempo a disposizione, non dimenticate di visitare Pompei; ne vale davvero la pena.