La famiglia sacra

Non ho visto la stella cometa: il cielo era nuvoloso. Non ho visto gli angeli scendere dal cielo stellato e nemmeno i pastori fuori dalla capanna. Ho visto “gli ultimi, i poveri, i diseredati”.

“Gli ultimi saranno i primi…” questa l’ho già sentita.

Nel frattempo, noi che siamo nati nella parte giusta del mondo, continuiamo a guardare dall’alto in basso gli altri fratelli che sono nati nella parte sbagliata del pianeta. Cantiamo felici nelle chiese e nei supermercati mentre evitiamo accuratamente di mettere in pratica gli insegnamenti cristiani di Santa Romana Chiesa.

Natale è la festa delle luminarie, delle vetrine sfavillanti nei centri commerciali che debordano di ogni ben di Dio… ecco, prima o dopo nel calderone del consumismo, ho messo anche il Creatore.

Quanti milioni vengono spesi a Natale? Regali inutili, soldi bruciati, sprecati, cibo che finisce nella spazzatura mentre… Gli ultimi restano indietro, sempre più ultimi. Della favola del Bambinello nella mangiatoia di Betlemme si sono dimenticati in molti.

“Salta in spalla Yehoshùa. Si parte… Miryam”.

Vedono gli angeli con il mitra fare la guardia alla frontiera delimitata da filo spinato, caricano nelle grosse sporte di pezza intrecciata tutti i loro averi: quattro stracci donati dai ricchi a Natale.

E partono. Sperano di potere avvicinarsi verso il mondo migliore perché, oltre la collina, c’è il benessere. Sanno benissimo che “gli ultimi saranno i primi” ma oggi, a Natale, si accontenterebbero anche di essere soltanto i penultimi… “Vai piano Ioses”.

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