L’invidia è degli incapaci

Sembra ormai lampante che gli autoproclamati leader della comunità seguano interessi di una casta redditizia e ben retribuita. E anche tra giornalisti, che dovrebbero essere solidali, si nota l’approccio di due pesi e due misure.

Allora! è stato criticato ingiustamente da qualche non informato rappresentante istituzionale per essere soltanto un “foglio illustrativo,” un “opuscolo” nonché uno “strumento promozionale di un patronato”, solo perché ci siamo disturbati a far partecipe la comunità degli eventi svolti in segreto nei meandri del potere. Alla faccia della trasparenza chiesta a piena voce dal Ministero degli Esteri.

A differenza di altri, il nostro periodico è gestito senza scopo di lucro e viene distribuito in tutte le edicole del NSW e ACT. La piccola somma che il lettore paga, viene distribuita tra l’edicolante e il distributore. Non percepiamo nessun introito delle vendite del periodico. Ci sosteniamo con il nostro volontariato, la pubblicità e qualche piccolo contributo del Governo Australiano.

Conservativamente raggiungiamo oltre 25,000 utenti, secondo gli ultimi dati analitici. Allora! pubblica notizie di ogni genere e per tutte le età, anche in lingua inglese e spagnola. Il contenuto si basa sull’interesse che genera nel lettore, non negli introiti che può recepire.

L’invidia è degli incapaci. Se qualcosa vi disturba tanto, migliorate il vostro approccio alla comunità, smettetela di sostenere sempre e solo chi vi paga e la pensa come voi e, soprattutto, non cercate di strangolare chi porta cultura e informazione. Non è sottraendo qualche collaboratore ingenuo con l’allettamento di un lauto stipendio o la minaccia ad altri di non pubblicare più loro notizie, che si fa informazione.

Allo sguardo scrupoloso sulla pagliuzza dei primi si ignora la trave dei secondi. Ma sicuramente, con una bella frase fatta, si dirà che il dettaglio della trave è giuridicamente irrilevante davanti alla pagliuzza.

Abbiamo afferrato l’antifona di come si fanno gli accordi tra la cosa pubblica e i privati-amici.

Non è dando spazio ai giovani che si rende una comunità giovane, ma cambiando le idee delle vecchie generazioni incollate da anni alle stesse sedie che ricopiando anno dopo anno le stesse cose, cambiando qualche data e qualche nome.

E non è nemmeno con qualche intervista stantia di qualche presunta personalità locale che si presenta la comunità al pubblico.

Oppure permettendo ad altre persone di pubblicare intere pagine di fandonie e insulti rivolti a chi fa il proprio dovere, senza dare la possibilità di risposta.

Diversamente dal nostro indegno “foglio”, altri restano legati ad una importante azienda ‘comunitaria’, con capitali e asset da milioni di dollari avendo ricevuto in passato finanziamenti pubblici per svariati milioni di euro.

Inoltre, le aziende pubblicizzate, ricevono finanziamenti dello stato per centinaia di migliaia di euro l’anno e parte di quei contributi vanno anche a pagare la pubblicità per le proprie iniziative a pagamento. Per chi non se ne fosse accorto, siamo davanti al solito circolo vizioso.

Tutti i giornali indipendenti hanno interesse a tenersi in piedi affidandosi ognuno ai propri devoti e promuovendo le attività di chi li sostiene mentre la stampa filo-statale osanna unilateralmente i politici e la pubblica amministrazione a spese dei contribuenti.

E di fatti, basta recarsi all’ufficio consolare per vedere che solo un giornale è esposto, mentre l’altro è sistematicamente rispedito al mittente.

Allora!, dal canto suo, continua a crescere e non certo grazie a chi ci nega i contributi, sfodera odio e pregiudizi oppure a chi ci ha dimostrato poco rispetto della dignità del nostro lavoro.

La nostra risorsa maggiore è chi, all’uscita di ogni edizione, ci aspetta davanti all’edicola o via email, con il sorriso sulle labbra e la voglia di leggere qualcosa di accattivante e originale.

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