Manichini 

Ma che bravi i nostri rappresentanti, fanno a gara a chi mette prima la foto sui social del loro voto, scusa del loro non voto alla camera; lo sanno che ci prendono in giro, vogliono farci vedere che si stanno impegnando; in sostanza vogliono farci vedere che lavorano, ma loro sanno di mentire, perché non sono loro a decidere il capo dello Stato.

Gli italiani sono abbastanza disgustati da questo teatrino della politica che è avvenuto durante l’elezione del nuovo Capo dello Stato. 

Già il sentiment diffuso nell’opinione pubblica non è mai stato particolarmente positivo, in generale, nei confronti dei partiti e degli uomini politici che, nelle periodiche indagini sulla fiducia dei cittadini, sono relegati quasi sempre al penultimo posto.

In questa occasione poi la stima per il mondo della politica è precipitata al di sotto del 10% di valutazioni positive. 

Ma come, è da mesi che ben sappiamo la data di scadenza di Sergio Mattarella, è da settimane che molte indagini demoscopiche cercano di capire i desideri degli italiani per il nuovo Presidente della Repubblica… Pare che gli unici che non se ne siano accorti e che non si sono preparati per tempo sembrano essere proprio coloro che sono stati demandati ad eleggere il nuovo inquilino del Colle. Perché hanno aspettato il primo giorno di voto? 

Assomigliano a quegli studenti che, la notte prima degli esami, capiscono di essere impreparati ed iniziano freneticamente a ripassare tutti i libri che avrebbero dovuto studiare nelle settimane e mesi precedenti. 

Gli accordi che si sono fatti durante la settima scorsa, perché non potevano essere fatti prima?

È come se vivessimo in un eterno presente, senza programmazione, senza pensare al di là della fine della giornata, senza comprendere che in questo triste periodo esistono ben altre priorità da risolvere.

Lasciare il paese in stallo per giorni, con snervanti e inutili apparizioni televisive di questo o quell’uomo politico, con il consueto teatrino dei programmi tv che non ci raccontano null’altro che periodi ipotetici, tra interviste “rubate” ai leader di partito e ricostruzioni fantasiose di improbabili “esperti” quirinalizi, sono cose che non facilitano il pensiero dei cittadini elettori: se davvero i loro rappresentanti politici siano avveduti e che pensino realmente al “bene del paese”, come viene ripetuto a piè sospinto da tutti i protagonisti interpellati.

Io penso che non ci sia nessuno che abbia a cuore davvero il paese ed il suo futuro, pur nel bel mezzo di una recessione economica, occupazionale e sanitaria. 

Avrebbero dovuto mettersi d’accordo da molto prima e, già il primo giorno di votazioni, indicare chi sarà il successore di Mattarella, senza tanti tentennamenti o centinaia di schede bianche, in attesa di… non si capisce cosa.

Questo il mio pensiero: tutti bocciati!

Come già lo scorso anno, quando le forze politiche non riuscirono ad accordarsi per formare un governo in grado di affrontare l’emergenza montante, e lo stesso Mattarella fu quasi costretto a chiamare Mario Draghi, così anche in questo frangente la difficoltà di una scelta si scontra con il protagonismo quasi fine a se stesso dei partiti e dei leader politici. 

Un comportamento quasi inqualificabile di questa “classe” politica, di questi parlamentari che hanno l’unico scopo di arrivare a settembre prossimo, indovinate perché?

A settembre detti signori matureranno la pensione e, ditemi, che cosa hanno fatto per noi, italiani all’estero, i nostri rappresentanti?

Voglio sperare che alle prossime elezioni politiche, voterete per scelta personale e non chi vi è suggerito di votare. Personalmente ho stima in alcuni di loro ma, politicamente, questi signori incravattati non hanno fatto un cavolo, ancora non sono stati capaci nemmeno di votare un Presidente di tutti!

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