Nelle legge di stabilità appena approvata dal Parlamento non c’è niente per gli italiani nel mondo. Niente. In confronto al più recente passato, briciole. Nessuno nel governo ha lottato con forza per poter ottenere risposte concrete, e dunque fondi, per gli italiani all’estero e i capitoli che più da vicino li interessano.
“Gli interventi finanziari sono rimasti quelli della passata legislatura”, ha dovuto ammettere Michele Schiavone, Segretario generale del CGIE.
Insomma, nulla di nuovo. A dirla tutta Schiavone dimentica che nei governi precedenti, in questa legislatura, in manovra erano stati stanziati fondi per nuove assunzioni alla Farnesina, per la promozione della lingua italiana nel mondo, per le Camere di Commercio, per i connazionali e le imprese italiane all’estero in difficoltà al tempo del Covid… Tant’è.
L’attuale governo, con il ministro degli Esteri Di Maio che a tutto pensa meno che agli italiani all’estero e con il Sottosegretario Della Vedova che sembra essersi dimenticato di avere la
delega agli italiani nel mondo, continua a dimostrare di non avere alcun interesse nei confronti dell’universo dell’emigrazione. Dalla Farnesina burocrati e funzionari avrebbero voluto maggiori interventi, ma a livello governativo non c’è stato nessuno capace di ottenere ciò che sarebbe servito.
Non capiamo, invero, come sia possibile tanto silenzio da parte della stragrande maggioranza dei nostri rappresentanti parlamentari. E’ vero che sono tutti in maggioranza; è vero che da quando c’è Mario Draghi premier la politica è stata di fatto commissariata; ma è anche vero che gli eletti all’estero arrivano a Roma grazie alle preferenze e gli unici a cui dovrebbero rispondere sono gli elettori. Non Draghi. Non i partiti.
Arriveranno tempi migliori? Ce lo auguriamo, ma lo riteniamo improbabile. Almeno fino a quando non ci sarà all’interno della stanza dei bottoni qualcuno in grado di comprendere la risorsa che siamo noi italiani nel mondo, qualcuno davvero interessato a fare la differenza, a portare avanti una vera politica per gli italiani all’estero. (Ricky Filosa)
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