Quanta ipocrisia, perché?

Giovedì 25 novembre si è celebrata la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Io non ho festeggiato questa ipocrita festa perché sembra che possa essere un modo per pulire la nostra coscienza civica, un modo per illuderci che la società e le autorità preposte abbiano fatto abbastanza mentre la disparità tra i sessi inizia proprio da queste ricorrenze ad uso e consumo della coscienza da ripulire: per l’uomo in generale, per le istituzioni che non sensibilizzano, per i mariti o compagni maneschi che fanno della loro follia un habitus di genere.

Finché esisterà una giornata contro la violenza sulle donne, finché un giorno all’anno, sui 365-366 per l’anno bisestile del nostro calendario gregoriano, il promemoria sarà limitato a non esercitare comportamenti che mortificano fino ad arrivare pure alla morte, il messaggio sarà sempre lo stesso e cioè che certi uomini non hanno ancora imparato ad essere degni di tale nome.

Secondo il mio punto di vista, la circostanza più grave è proprio che ci si potrà nascondere all’ombra della ricorrenza per poi, per tutto il resto dell’anno, non parlarne più. Accade lo stesso con le giornate in memoria delle vittime di mafia: si ricordano con una celebrazione unica, magari vi partecipano tante forze dell’ordine, magistrati e rappresentanti politici e poi nulla di più se non tornare a quella quotidianità che, nella maggior parte dei casi, è stata vissuta come un vero incubo sia per le vittime che hanno lasciato i loro affetti, sia per le loro famiglie.

Idem per le vittime del terrorismo, delle alluvioni, della mancata sicurezza sul lavoro, per le stragi che si perpetuano in aree diverse del mondo. Esaurita la celebrazione, il rito, il telegiornale di circostanza, crediamo di esserci puliti la coscienza e magari c’illudiamo di aver fatto abbastanza per la memoria da consegnare alle nuove generazioni.

Sì, abbiamo fatto abbastanza per la memoria del passato, ma come la mettiamo per il futuro? Dobbiamo continuare ad accontentarci di tanta ipocrisia istituzionale perché ancora se ne parla e si continuerà a farlo piuttosto che provvedere ad un potenziamento delle pene tale da diventare valido deterrente oltre che proteggere le donne sul serio, mettendo in campo vere e proprie rivoluzioni culturali?

Non se ne può più di questa retorica sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con cui i soliti ipocriti pensano di lavarsi la coscienza infiocchettando frasi fatte.

Io non festeggerò la giornata contro la violenza sulle donne fino quando gli stessi ipocriti che la promuovono non smetteranno di considerare il velo come una libera scelta culturale, proprio perché è la cultura il terreno di coltura…anche della violenza.

Le culture non sono affatto tutte uguali e soprattutto non sono tutte libere anzi, in realtà, nessuna lo è completamente proprio perché, volenti o nolenti, condiziona alquanto le nostre scelte.

E la violenza, per definizione, è una coercizione della libertà, una violenza psichica che può essere ancora più limitativa della libertà di una violenza fisica perché annienta la volontà.

Pur non essendo in grado di entrare psicologicamente nella mente di persone violente, penso che la violenza sulle donne vada prevenuta e perseguita con estrema determinazione.

Purtroppo la nostra legislazione pur avendo fatto dei passi in avanti non è ancora adeguata alla drammaticità e al contrasto di questo male che affligge, quotidianamente, le donne del XXI secolo in ogni area del mondo che ci è stato donato come paradiso terrestre.

Perché non si fa prevenzione e si continua a piangere vittime di tragedie spesso annunciate, quanto ancor di più evitabili e che bisogna fondamentalmente impedire.

lo dico a tutte le donne perché si continuate ad andare sterilmente in piazza, a indossare inutili fiocchi e braccialetti decorativi facendosi essenzialmente strumentalizzare, oltre ad aspettare che chi di dovere agisca, salvo poi accorgersi che quel di cui si parla un po’ dappertutto e si annuncia non trovi in realtà seguito nelle sedi legislative appropriate, ivi comprese in quelle aule dei tribunali che in virtù di una legislazione a tutt’oggi vergognosa e altamente inadeguata sono di fatto impedite nell’attribuire giuste pene e sequestri dei patrimoni dei rei da una parte e una protezione preventiva adeguata dall’altra.

Non hai ancora capito che la politica non abbia alcun interesse nel risolvere i problemi quotidiani della gente perché la strumentalizzazione e la speculazione politica, come parimenti la demagogia e il populismo sono da essa considerati più remunerativi in termini di voti e consensi, così come di visibilità mediatica.

Perché dopo una querela, un esposto e una denuncia ne debbono seguire diverse altre prima di intervenire concretamente e implacabilmente?

Sveglia e non ti accontentare delle semplici parole e dichiarazioni d’intento che si fondano su ipocrisia e cialtroneria al potere! E allora, invece di festeggiare una inutile giornata all’anno, chiedetevi ogni giorno quanto davvero ciò che dite, ciò che fate, ciò che pensate, ciò che giudicate, ciò che commentate nei confronti di qualsiasi donna incontriate la induca davvero a continuare a farsi scegliere o finalmente scegliere.

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