Spese record per la famiglia reale: oltre 100 milioni di sterline in 12 mesi

Ha fatto storcere il naso, a corte e sui media, il bilancio annuale del Fondo Sovrano della famiglia reale britannica, ossia gli stanziamenti per le spese e i rimborsi di casa Windsor sovvenzionati con il denaro dei contribuenti. 

Negli ultimi 12 mesi, i costi pubblici per il mantenimento della Royal Family hanno segnato un livello record: oltre 100 milioni di sterline, il 17% in più rispetto all’ultimo rendiconto.

Una cifra che stride in un momento di instabilità finanziaria dovuto agli effetti della guerra in Ucraina, tra cui la crisi energetica globale. L’aumento delle bollette e la crescita generalizzata dell’inflazione non aiutano di certo i sudditi a “sorvolare” sulle spese di casa Windsor. La famiglia reale è “assai consapevole” dell’aumento del costo della vita dei cittadini, ha fatto sapere un portavoce della corona durante l’incontro con la stampa prima della pubblicazione dei dati. 

Ma a creare ulteriore imbarazzo sono anche i profitti delle proprietà del ducato di Cornovaglia, affidato al principe Carlo. 

Il fondo privato dell’erede al trono vede il proprio valore aumentare a 1,2 miliardi di sterline, 93 milioni in più dell’anno scorso. Il denaro viene utilizzato sia per finanziare le attività reali che per iniziative di beneficenza.

Non è un periodo tranquillo per la corona inglese. 

Solo pochi giorni fa, il Sunday Times – la versione domenicale del Times – ha pubblicato la notizia secondo cui Carlo avrebbe ricevuto “tre milioni di euro in contanti tra il 2011 e il 2015 dallo sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber al-Thani, ex premier del Qatar”. Come chiarito da Clarence House, residenza ufficiale del principe, questi soldi sono stati trasferiti alle organizzazioni benefiche patrocinate da Carlo. 

Nessun sospetto di illegalità quindi, ma lo scoop è emerso in un momento delicato per l’erede al trono: negli ultimi mesi le donazioni sono sotto osservazione del Metropolitan Police Service, dopo che uno degli enti di beneficenza avrebbe offerto aiuto a un donatore saudita per assicurargli un’onorificenza e la cittadinanza britannica.

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