“Il potere, quando è forte, mai accetta di dividersi con alcuno”
(Quella sporca Democrazia)
“Bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”.
(Mario Monti parlando del Covid )
Le parole del senatore Mario Monti, che ha detto apertamente che bisogna ridurre la democraticità dell’informazione, producono sempre la solita reazione: stupore, indignazione, polemiche così come l’hanno prodotta le parole di Draghi secondo cui, usufruendo di un diritto, colui che non vuole vaccinarsi “è uscito dalla società”.
La democrazia, purtroppo o per fortuna in Italia ancora esiste, anche se mascherata, ci siamo arrivati con sacrificio di milioni di nostri connazionali, ma avvolte si nasconde dietro la burocrazia farraginosa o semplicemente come è accaduto durante la pandemia, con la scusa dell’emergenza il governo non ha fatto altro che escludere il dibattito parlamentare, naturalmente tutto secondo la nostra ‘Costituzione”, perché avvolte basta una virgola, un articolo determinativo o indeterminativo per cambiare una frase e il gioco della nostra burocrazia.
Il potere, quando è forte, non accetta mai di dividersi con nessuno. È nel momento in cui si percepisce debole che è costretto a dover fare concessioni democratiche e, per giunta, del tutto illusorie, visto che ogni democrazia si dota anche di clausole di salvaguardia che le consentano di togliere la libertà ai popoli alla prima occasione opportuna come può considerarsi una pandemia.
Ed io, che pure solitamente non mi stupisco di nulla, mi sorprendo dello stupore, m’indigno di fronte all’indignazione e polemizzo di fronte a questa polemica.
Perché chi siano davvero questi signori – esponenti di una classe dirigente che sta cercando solo di riprendersi quel potere che nel Settecento le fu tolto con la forza – è apparso chiarissimo a chiunque, in questi anni, non abbia voluto indossare le lenti rosa della narrazione, a chiunque non abbia voluto narcotizzare la propria coscienza critica.
Magari sarà per un principio di demenza, i cui primi sintomi consistono proprio nella perdita di inibizione, anche quando non hanno toccato le capacità cognitive; oppure sarà per causa anagrafica… comunque il nostro personaggio ha i suoi 78 anni.
Sono molte le persone che, in anzianità, vivono quasi all’insegna della “tana liberatutti”; oppure Mario Monti non ha fatto altro che ufficializzare ciò che ormai, da parte di tutti i potenti – e degli utili idioti che vi si agganciano nell’illusione di entrare alla corte dei sapienti – pensano: la democrazia va abolita, ma non hanno il coraggio di dirlo apertamente.
Tutto ciò è cosa che può sorprendere solo chi ha voluto illudersi fino ad oggi. I veri detentori del potere finanziario e politico di oggi sono monarchi invisibili di quel potere che ieri, invece, era visibile.
C’è un’istituzione sovranazionale che sovrintende le vicende umane dell’Occidente e che, di fatto, sta cercando di sequestrare le libertà fondamentali dei cittadini, libertà che ci sono giunte versando sangue e verranno recuperate solo versando altro sangue.
So che ci sono dei clan criminali – protetti (non raccontiamoci balle) dalla politica – che cercano di ottenere con la forza dall’individuo ciò che la politica non potrebbe ottenere rispettando le leggi.
Per principio, io cerco sempre di oppormi, non perché io sia l’eroe che non sono, ma perché obbedire al prepotente significa sempre e comunque esortarlo ad essere più prepotente. Ma so anche che, purtroppo, questo è lo stato delle cose. E so che ad esso possiamo ribellarci soltanto se ci si mette tutti assieme e si va a prendere con la forza il prepotente che ci vessa, non avendo alcuna esitazione nel far fuori anche quella parte di Stato che invece di fare il suo dovere, guarda dall’altra parte.
Le parole di Monti non mi sorprendono né mi indignano poiché ciò che questi signori pensano davvero era chiaro a chi voleva capire, a chi non voleva nascondere la testa sotto la sabbia.
Può stupirsi solo chi ancora crede alle favole, chi crede che i cambiamenti di sistema avvengano sempre col permesso di qualcuno e non siano, invece, cambiamenti resi violenti dall’impossibilità di renderli pacifici, chi crede che ai prepotenti si possa rispondere sottomettendosi e non andando a prenderli dai loro scranni e processarli.
E chi si scandalizza, per dirla alla Pasolini, non solo è banale ma è anche male informato. Chi invece non si scandalizza, si sta solo preparando alla reazione.
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