Basta trattarci da idioti! Si parla di brogli all’estero da oltre 15 anni e nessuno ha fatto mai nulla per rimediare a questa situazione. Gli italiani nel mondo chiedono da anni un sistema di voto che funzioni davvero, che garantisca la sicurezza e la segretezza del voto. Che consenta a chi è più bravo di vincere, non a chi è più furbo o più ladro.
La chiamano “partecipazione democratica”: invece è un sistema che fa acqua da tutte le parti.
Fabio Porta, senatore PD, parlando di voto all’estero nel 2018 dichiarava: “Va messo in sicurezza, altrimenti ce lo tolgono“. Non è escluso che finisca così. Sempre secondo Porta, l’attuale meccanismo di voto oltre confine è “un imbroglio in scala industriale“. N
Luigi Di Maio, durante la sua recente audizione in Parlamento, ha dovuto ammettere che così com’è il sistema non funziona. “Dovremmo valutare l’utilizzo delle nuove tecnologie”, ha affermato. Ha anche puntato sull’inversione dell’opzione, il titolare della Farnesina: chi vuole votare dimostri la volontà di farlo, registrandosi all’elenco degli elettori.
Apriti cielo: PD, Italia Viva, persino la destra con il CTIM di Roberto Menia, hanno gridato allo scandalo.
Non si scandalizzano, invece, per tutta la serie di brogli a cui siamo costretti ad assistere dal 2006, ovvero da quando esiste il voto degli italiani all’estero così com’è oggi. Per loro è normale che decine di migliaia di schede elettorali vengano spedite ai morti, a indirizzi dove non vive più nessuno; per loro è normale che migliaia di schede vengano comprate o fotocopiate; normale anche che si facciano accordi sottobanco per corrompere le poste locali e così riempire i sacchi di schede votate a proprio favore. Tutto normale.
Eh no, vi sbagliate. Siamo stufi! Basta! Non abbiamo l’anello al naso. Siamo ormai cittadini-elettori informati e consapevoli. Mentre la politica continua a prenderci per i fondelli e a trattarci da imbecilli, gli italiani nel mondo chiedono da anni un sistema di voto che funzioni davvero, che garantisca la sicurezza e la segretezza del voto. Che consenta a chi è più bravo di vincere, non a chi è più furbo o più ladro.
Fatela finita, dunque, una volta per tutte. E trovate soluzioni serie e definitive. Se ne parla da tre lustri ormai, di che altro dobbiamo discutere? Siamo invidiosi dei nostri cugini francesi all’estero: essi votano con un sistema misto. Hanno tre possibilità: voto elettronico, voto per corrispondenza o presso i seggi nei consolati. Cos’hanno i francesi più di noi? (Ricky Filosa – Italiachiamaitalia)
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