Egoismo mascherato

“La cultura salverà il mondo” è una frase che spesso viene pronunciata, ma che sembra essere compresa da pochi. Nella nostra comunità, organizzare un evento culturale sembra essere un’impresa inutile.

I nostri pseudo rappresentanti preferiscono partecipare ad eventi mondani, con frittelle e bandiere, per vantarsi di ciò che hanno fatto o promettere ciò che faranno, senza una reale consapevolezza di cosa significhi investire nella cultura.

La cultura sembra non interessarli minimamente, preferendo cercare di vendere Prosecco ai produttori di vino anziché leggere una pagina di un libro. Non fraintendetemi, non ho nulla contro il Prosecco o la generosità di coloro che donano ingenti somme di denaro a scopi caritatevoli. Tuttavia, vi invito a riflettere sulla vera natura dell’altruismo e prendere in considerazione che la carità, in realtà, può essere un interesse personale mascherato da altruismo.

Per semplificare questo concetto, possiamo individuare due tipi di egoismo. Il primo è quello in cui cerchiamo il piacere personale e ci compiaciamo di noi stessi. Questo è l’egocentrismo più evidente, quello che spesso osserviamo negli altri. Il secondo tipo di egoismo è più sottile e pericoloso, poiché si nasconde dietro l’apparenza dell’altruismo. È quando ci concediamo il piacere di compiacere gli altri, ma in realtà lo facciamo per ottenere gratificazione personale. Questo egoismo più raffinato ci fa sentire eccezionali, ma forse non lo siamo così tanto come crediamo. È qui che la cultura gioca un ruolo fondamentale.

La cultura, intesa come accesso alla conoscenza, all’arte, alla letteratura e alle diverse espressioni umane, ci apre a un orizzonte più ampio. Organizzare eventi culturali nella nostra comunità non dovrebbe essere un’impresa inutile.

Dovremmo mettere da parte gli interessi personali e vanaglorie effimere per abbracciare la cultura come strumento di crescita individuale e collettiva. Solo allora potremo realmente sperare che la cultura salvi il mondo, non come una semplice frase di circostanza, ma come una vera e propria missione per trasformare la società.

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*