Se avessi avuto il dono dell’ubiquità, avrei scelto senza esitazione di partecipare a entrambe le feste simultaneamente. Tuttavia, quando è giunto il momento di fare una scelta, non ho avuto dubbi: la festa che incarna l’essenza più pura dell’italianità è quella della Confraternita di Santa Caterina a Paddy’s River.
Quest’associazione è un autentico baluardo di tradizione, che ha preservato la fiamma dell’italianità sin dagli anni ’50 e che ancor oggi celebra la cultura del Bel Paese con una passione indomita. Dall’altro lato dello spettro, si stagliava una festa stradale con bancarelle di cibo multietnico, erroneamente etichettata come “italiana”.
Ma quale genuina italianità può emergere da un evento che ha smarrito le sue radici? Gli italiani sembrano ormai essere diventati ospiti stranieri, e l’autenticità italiana è un miraggio sempre più distante. Gli spettatori, una mescolanza di culture e nazionalità, riflettono l’Australia moderna, lontana dalle tradizioni italiane che ci hanno plasmato. Anche l’uso della lingua è significativo.
A Paddy’s River, l’italiano risuona con fierezza e il menù è un inno alla cucina nostrana, mentre a Norton Street l’inglese domina la scena, segno evidente di una festa che ha perso il contatto con le proprie origini. Eppure, nonostante tutto, sembra che le alte cariche diplomatiche italiane abbiano fatto una scelta differente.
Sua Eccellenza l’ambasciatore d’Italia a Canberra e l’illustrissimo signor console di Sydney hanno preferito la festa di Leichhardt. Le loro motivazioni rimangono oscure, ma ciò che è certo è che hanno perso l’opportunità di immergersi in un’esperienza autentica di italianità, anche se molto più semplice e genuina.
Ovviamente, a Leichhardt li avranno accolti con tutti gli onori, e considerando che la festa contava qualche migliaio di partecipanti in più rispetto alla festa popolare di Paddy’s River, si saranno senz’altro ritenuti soddisfatti della scelta. Ma la domanda persiste: perché rinunciare all’occasione di abbracciare le radici italiane in favore di un’esperienza diluita e priva di sostanza?
In conclusione, la scelta tra queste due feste è un richiamo alla nostra identità e alle nostre radici. Dobbiamo chiederci se vogliamo abbracciare un’italianità autentica o accontentarci di una versione diluita e superficiale.
Per me, la risposta è chiara. Alcuni, forse spinti da ragioni finanziarie e di prestigio, avranno preferito Leichhardt. Una scelta forse scontata, ma certamente non all’altezza di celebrare e onorare le proprie origini italiane con la stessa autenticità e passione di Paddy’s River.
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