Non essendo presente all’incontro, mi trovo costretto a considerare valido un comunicato stampa congiunto emanato dai presidenti a seguito dell’Intercomites riunitosi a Cairns. Nel testo, mi pare, si trovino alcune ormai conosciute promesse di carattere generale riguardanti la cittadinanza, il voto all’estero e il ruolo dei Comites.
Tra i partecipanti all’incontro, oltre ai presidenti dei Comites, vi erano anche i nostri parlamentari appena arrivati dall’Europa, i quali, secondo il comunicato, “hanno dato ampio spazio alle riflessioni dei rappresentanti degli enti gestori sulle problematiche che li riguardano”. All’apertura dei lavori erano presenti anche alcuni rappresentanti della stampa italiana, ma per qualche non chiaro motivo, il comunicato non ne fa menzione.
Per chi non è addetto ai lavori, le problematiche discusse si riferiscono solitamente alla mancanza di fondi sufficienti per sostenere le attività di queste organizzazioni private che vantano bilanci annuali di svariati milioni di dollari. Il comunicato stampa non specifica se durante queste riunioni si sia riusciti a trovare una soluzione reale a questi problemi, ma si limita a riaffermare che l’obiettivo era comprendere e valutare possibili azioni. Si fa quasi intendere che l’insegnamento della lingua e della cultura italiana sia di esclusiva competenza dei Coasit.
Sorge la domanda su chi controlli le richieste degli enti gestori, quando è chiaro a tutti che la competenza scolastica in Australia è degli Stati australiani e magari trattando direttamente con questi soggetti a livello diplomatico si potrebbe arrivare a risultati più soddisfacenti senza i piagnistei di chi si lamenta perché i soldi non sono mai abbastanza. In alcuni ben noti contesti, le domande di ingenti somme soggette a pareri non vincolanti godono addirittura di un trattamento privilegiato con approvazione quasi automatica senza ulteriori indagini o senza nemmeno rendere pubblica la richiesta e l’importo richiesto.
E se questo è ciò che viene definito trasparenza, si spera che accurati controlli vengano effettuati almeno dai consolati e l’Ambasciata. Quanto guadagna un CEO di un ente gestore?
Tuttavia, è colpa mia che oso fare queste domande. Mentre l’Intercomites dovrebbe essere uno strumento per riuscire a trovare soluzioni comuni per i problemi dei connazionali in tutta Australia, ad alcuni degli ospiti che vi partecipano serve solo denaro, punto.
Nutro seri dubbi sulla loro reale preoccupazione per la lingua e la cultura. Infine, nel comunicato, si menzionano solo di sfuggita i fondi raccolti per i terremotati dell’Abruzzo, una questione marginale con 4,5 milioni destinati a L’Aquila e circa 750mila per Amatrice, ancora fermi in Australia. Si dice che verrà rilasciato un comunicato stampa in merito. Considerato che sono trascorsi “solo” 14 anni, posso dire solo che era ora!
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