Speciale Presidente: Da Cartabia a Frattini passando per Moratti e piani B.

Pinotti indica Marta Cartabia, candidato per merito non per genere

“Marta Cartabia adatta ad alte cariche ma non perché donna.” Ad affermarlo è Roberta Pinotti, già ministro della Difesa. “Sono stata la prima ministra della Difesa donna in Italia. Eravamo già in ritardo.

Lo siamo ora, tanto per la premiership che per il Quirinale. Cartabia è un nome che viene in mente per cariche importanti, sia per personalità, sia per curriculum”.

Roberta Pinotti, senatrice del Pd, una lunga esperienza politica, raccoglie la sfida ma avverte: “Non parliamo di donne ai vertici delle istituzioni in modo indistinto, senza nome e storia: è offensivo. Ho conosciuto Marta Cartabia prima che facesse la ministra della Giustizia.

A conclusione del suo mandato come presidente della Corte costituzionale l’ho invitata a Genova a nome dell’Istituto storico per la Resistenza, a celebrare il 25 aprile.

Cosa che è poi è avvenuta, ed era già diventata Guardasigilli. Ho apprezzato e continuo ad apprezzare la grazia istituzionale con la quale tratta argomenti importanti e sensibili, tenendo insieme rigore e umanità.”

La carta Frattini il centrodestra allargato

Franco Frattini, di estrazione socialista, da sempre volto costante dei governi di centrodestra e vicino all’attuale inquilino della Farnesina e potrebbe essere un’ipotesi gradita sia a Italia Viva sia al M5s. Una soluzione di emergenza, che salverebbe la corsa al Quirinale.

A dire di Guido Crosetto, fuori dal Parlamento, “[Frattini] è un primo della classe. Qualunque cosa faccia, la fa bene. È stato il più giovane consigliere di Stato di sempre. Non sapeva l’inglese al suo primo incarico agli Esteri e lo ha imparato in sei mesi.”

Magistrato, diviene procuratore dello Stato nel 1981, Presidente aggiunto del Consiglio di Stato e Presidente di sezione presso il Consiglio di Stato (nominato Consigliere di Stato per concorso pubblico nel 1986). È stato Ministro due volte Ministro della Funzione Pubblica, due volte Ministro degli Esteri, Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario Europeo per la Giustizia, Sicurezza e Libertà.

“Frattini ha dalla sua un lavoro di cucitura di mondi durato anni. Pur avendo sempre fatto parte di governi di centrodestra, al Consiglio di Stato si è fatto notare per sentenze che – ad esempio – hanno dato ragione ai “passeurs” che aiutano gli immigrati al confine e sono perseguiti dalla legge”. Tra l’altro, da quando Di Maio è alla Farnesina, lo ha incontrato almeno ogni due mesi. Il suo ruolo, nell’intervento italiano in Iraq, è evidentemente considerato acqua passata.

A destra il Piano B. non tutto oro quello che luccica

“Fratelli d’Italia sarà sicuramente compatta nel votare Berlusconi al Quirinale”, ha dichiarato Ignazio La Russa. Giorno dopo giorno Silvio Berlusconi sta alimentando il suo sogno di salire al Quirinale, che sarebbe il coronamento della sua carriera politica. Da impossibile la sua elezione sta diventando possibile, per quanto difficile. Di certo la condizione fondamentale per giocarsi le sue carte è che il centro-destra rimanga compatto sul suo nome.

La Russa ha aggiunto che “per noi il percorso del governo Draghi è concluso o comunque si concluderà con l’elezione del Presidente della Repubblica. Immaginiamo cosa succederebbe, una volta eletto il Presidente della Repubblica, se non ci fossero immediatamente le elezioni, nell’ultimo anno di legislatura prima delle elezioni, magari senza Draghi Presidente del Consiglio”.

Si guarda alla Moratti  “Ottimo candidato”?

Se non dovesse farcela Silvio Berlusconi, la vicepresidente lombarda Letizia Moratti sarebbe “un ottimo candidato“. A suggerirlo è stato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, parlando a margine della seduta per la nomina dei tre delegati regionali che prenderanno parte alla elezioni del presidente della Repubblica. Fontana infatti parteciperà in qualità di grande elettore alle votazioni insieme al presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi e al consigliere del Movimento 5 Stelle Dario Violi.

Moratti potrebbe essere un nome adeguato da avanzare per il Quirinale, “perché, oltre alle indubbie capacità che ha dimostrato nella sua storia, sarebbe la prima donna eletta come presidente della Repubblica“. La prima “opzione” del centrodestra rimane però Silvio Berlusconi.

Nei giorni scorsi sarebbe avvenuto, in ottica Quirinale, un incontro tra Giorgia Meloni e Letizia Moratti.
L’incontro doveva rimanere segreto ma, come nelle migliori delle tradizioni, è stato spifferato ai giornali finendo in prima pagina.

Il profilo di Letizia Moratti potrebbe essere quello giusto anche per Fratelli d’Italia: gradita a chi vorrebbe un cambio di passo al Colle, con l’elezione di una donna; non un esponente di partito, anche se vicina a Forza Italia la Moratti gode di fiducia anche negli ambienti salviniani e della Lega.

Da non dimenticare anche l’appoggio degli ambienti di Comunione e Liberazione e l’amicizia di Renzi. Insomma, un quadro che rende la sua candidatura una ipotesi forte per il centrodestra.

Calenda: “Per il Colle Bonino è il nostro nome” Lei: “Ora è tardi”

Appena dopo la nascita della federazione fra Azione e +Europa, ci si appresta a giocare la partita del Quirinale. Per affrontare la sfida del Colle, Carlo Calenda si è detto “felicissimo di tenere Mattarella al Quirinale. Abbiamo avanzato il nome della ministra Marta Cartabia.

Ma anche Emma Bonino sarebbe perfetta, ci metterei la firma domani mattina. Ho detto che non sono disponibile – la risposta di Emma Bonino – C’è nella vita, come in politica, un tempo per ogni cosa. Il mio tempo era 25 anni fa. Penso anche che le nostre amiche debbano avere il coraggio di candidarsi e far fronte a una porta sbattuta in faccia, e io ho ancora i cerotti. Perché nessuno le coopterà per gentilezza”.

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