Da uomo d’affari a sacerdote, teologo e vice-direttore per le vocazioni dell’Arcidiocesi di Sydney. Questa è la storia di Padre Daniele Russo. Nato a Bankstown nel 1990 e cresciuto a Greenacre dove ha frequentato la scuola elementare a Saint John Vianney.
È stato studente del Trinity Catholic College di Auburn per il liceo prima di iniziare una laurea in Ingegneria e Commercio all’Università di Sydney nel 2009. “Per me, crescendo, la fede non era una priorità nella vita. Era qualcosa che ho dovuto davvero scoprire un po’ più tardi, durante gli anni del liceo.”
Inizialmente, i piani di Padre Daniele erano ben lontani dalla vita religiosa. “Da ragazzo, ho iniziato ad occuparmi di commercio, come importare maglie all’estero e provare a venderle, lavorare al mercato e cose del genere. Quando ho lasciato il liceo, ho vinto il premio per le piccole imprese per avere più probabilità di successo nella vita.
Avevo comunque un desiderio di fare qualcosa di grande. Non si trattava solo di un aspetto culturale. Non volevo che la fede fosse un salto nel buio, un movimento anti-intellettuale o qualcosa del genere. Volevo credere e volevo conoscere la verità. Avevo in mente di costruirmi una famiglia, ma la condivisione della fede non poteva essere di secondo piano. Così ho deciso di intraprendere la ricerca della mia vocazione”.
Padre Daniele è entrato nel Seminario del Buon Pastore di Strathfield nel 2010 ed è stato inviato a Roma per completare i suoi studi nel 2012. “Per me, l’essenza del sacerdozio ha racchiuso il mio desiderio di vita, in qualcosa di istantaneo e profondo.”
Dopo l’ordinazione sacerdotale il 3 giugno 2016 è tornato a Roma dove si è laureato in Teologia Dogmatica presso l’Università di San Tommaso d’Aquino. Padre Daniele è stato assistente nella parrocchia di Menai, incarico al quale ha fatto seguito la vice-direzione per le vocazioni a livello diocesano, anche attraverso l’apertura della casa di discernimento Sumner House a Lidcombe.
Molti ragazzi, in ricerca della propria vocazione “amano il Signore e vogliono servirlo, ma sentono che il loro discernimento è frustrato dalle distrazioni o dalla mancanza di incoraggiamento.”
Allo stesso modo, “molti semplicemente si allontanano dalla fede. E ci sono tanti motivi diversi per tornare, proprio quanti ce ne sono per partire. La Chiesa è il Corpo mistico di Cristo istituito da Gesù per la nostra salvezza. È un luogo dove possiamo avvicinarci a Dio e ricevere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere la pienezza della vita cristiana.”
Per Padre Daniele, la vocazione dei battezzati li induce alla ricerca della felicità, anche attraverso partecipazione attiva nella vita della Chiesa, ai sacramenti, dell’Eucarestia. “Tornare in Chiesa significa rispondere alla chiamata di Dio di donarci ciò che è meglio per ognuno di noi. A cosa è più difficile rinunciare per me? Dio o Netflix? Uno dei tanti doni che Nostro Signore ci fa è la grazia di mettere Dio in cima alla nostra scala dei valori.”
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