Patrick, un giovane chierichetto all’altare

Patrick McLeod ha 11 anni e le domeniche lo si vede insieme alla famiglia alla Santa Messa italiana a Moorebank. 

La mamma, Anna, è emigrata dal Lazio e grazie a lei e alla nonna, Dina, Patrick parla correttamente anche l’italiano, oltre che l’inglese. Nelle ultime settimane, però, qualcosa di nuovo è accaduto. Il giovane Patrick ha scelto di fare il ‘chierichetto,’ e insieme agli accoliti, assiste nel servire la Santa Messa.

I ministranti, conosciuti più comunemente con il nome di ‘chierichetti,’ sono i ragazzi che assistono il sacerdote durante la messa. 

Il loro nome deriva dal latino “ministrare”, che significa appunto servire. Il loro ruolo viene riconosciuto dalla Chiesa e rappresentano parte integrante del ministero liturgico.

“Mi piace molto servire – ha commentato Patrick – posso sentirmi più vicino a Gesù. Servendo, posso capire meglio il significato della Messa e come sia collegata alla fede. Per ora ho solo servito per due domeniche, ma desidero continuare in questo ministero di servizio anche perché ho dei buoni maestri. Aiuto a preparare l’altare, accendete le candele e con l’incenso.”

I chierichetti devono trarre esempio da Gesù, che non ha esitato a mettersi al servizio dell’umanità, fino ad arrivare a sacrificare se stesso. Nel corso delle cerimonie, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni, i ministranti devono vivere seguendo il Suo esempio. Il chierichetto deve mostrare amore, generosità, impegno e precisione. I loro compiti devono essere svolti con un atteggiamento adeguato e ripetendo i gesti definiti da secoli di tradizione cattolica.

La mamma di Patrick, Anna, è rimasta sorpresa e nel contempo soddisfatta della scelta del figlio. “Sono molto contenta che Patrick abbia scelto di servire Messa. 

Generalmente, quando venivamo in chiesa lo vedevo distratto, sempre in movimento. In questo modo si sente parte della celebrazione. 

È stato lui stesso a dirmi: mamma vorrei servire la messa”. Per il padre, “servire è un modo per rimanere concentrati durante la Messa, evitare distrazioni e a Patrick sta aiutando molto sentirsi utile e contribuire al servizio”.

Chi desidera diventare ministrante è tenuto a svolgere una condotta e un comportamento consono al ruolo. 

Per la nonna, Dina, vedere Patrick servire messa è una grande gioia, oltre che un’opportunità educativa cristiana e comunitaria. “Sono contentissima! Patrick ha appena iniziato eppure già serve bene, segue la messa con devozione, ascolta gli insegnamenti degli accoliti e dei sacerdoti e di questo non posso che essere veramente felice.”

Matthew Frijo, insegnante di scuola superiore e postulante somasco, che sta seguendo Patrick nella formazione, ha detto che “il giovane sta dimostrando un apprezzamento verso la liturgia e ciò è lodevole. 

Questa disposizione deve essere assecondata e incoraggiata nella giusta direzione perché molti altri ragazzi si possano avvicinare al servizio all’altare.” 

“A volte, purtroppo, – ha aggiunto Matthew – è difficile per i giovani rimanere concentrati durante la messa e anche dall’esterno possono esserci fattori che scoraggiano il loro coinvolgimento nella liturgia. 

La pratica e una buona formazione, quindi, possono da un lato essere un modo per approfondire la fede e dall’altra potere offrire ai giovani ragazzi un’opportunità in più per capire meglio il loro ruolo nella Chiesa.”

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*