Due Italo-americani si scontrano sulla questione dell’aborto. L’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone risponde alle dichiarazioni della Speaker della Camera Nancy Pelosi: “Lasciatemelo ripetere: nessuno può affermare di essere un cattolico devoto e perdonare l’uccisione di vite umane innocenti, per non parlare del governo che paga per questo.”
In una recente conferenza stampa settimanale, Nancy Pelosi, italo-americana di origini genovesi e molisane, ha affermato di sostenere l’introduzione dell’emendamento Hyde che garantisce le procedure di aborto a spese della finanza pubblica. Si tratterebbe, secondo Pelosi, di “una questione di salute, di molte donne in America, specialmente quelle in situazioni a basso reddito e in diversi stati”.
L’emendamento Hyde, in nome del defunto deputato Henry Hyde dell’Illinois, è stato promulgato per la prima volta nel 1976, tre anni dopo la decisione Roe v. Wade del 1973 della Corte suprema degli Stati Uniti che ha legalizzato l’aborto a livello nazionale. Eccezioni sono state successivamente aggiunte per i casi di stupro, incesto o rischio di mortalità materna. Poiché l’emendamento non è una legge permanente, deve essere allegato alla legge di bilancio altrimenti non entrerà in vigore.
“Come cattolica devota e madre di cinque figli in sei anni, – ha aggiunto Pelosi – sento che Dio ha benedetto me e mio marito con la nostra bellissima famiglia, cinque figli in sei anni”. Ha poi indicato che lo stato non debba assumersi la presunzione di prendere decisioni per altre donne, riguardo alle loro famiglie e all’aborto.
Pelosi ha affermato che “non spetta a me imporre che questo sia ciò che le altre persone dovrebbero fare, e [il finanziamento dell’aborto in Medicaid] è una questione di equità e giustizia per le donne più povere nel nostro paese”.
La Speaker ha poi ricordato che i dimostranti pro-life che hanno votato per l’ex presidente Donald Trump a causa della questione dell’aborto le hanno provocato “grande dolore come cattolica”.
In risposta, l’arcivescovo Salvatore Cordileone, che tra l’altro è anche il vescovo di residenza di Nancy Pelosi, ha detto che la stessa “non parla per la Chiesa cattolica”.
Il vescovo Salvatore Joseph Cordileone, discendente di emigrati siciliani, ha risposto in una nota scritta che “il diritto alla vita è un diritto umano fondamentale, il più fondamentale, e i cattolici non si oppongono ai diritti umani fondamentali. Usare la cortina fumogena dell’aborto come questione di salute ed equità nei confronti delle donne povere è l’epitome dell’ipocrisia: che dire della salute del bambino che viene ucciso?”
“Perché non dare alle donne povere una vera scelta, in modo che siano supportate nella scelta della vita? Ciò darebbe loro equità e uguaglianza alle donne abbienti, che possono permettersi di mettere al mondo un figlio.
Sono le persone di fede che gestiscono cliniche di gravidanza a favore della vita; sono gli unici che forniscono alle donne povere alternative vitali all’uccisione dei loro bambini nel loro grembo. Non posso essere più orgoglioso dei miei compagni cattolici che sono così importanti nel fornire questo servizio vitale. A loro dico: voi siete degni di chiamarvi “cattolici devoti”!”
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