Quest’anno ricorre il 30° anniversario della promulgazione della nuova edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica realizzato durante il pontificato di Papa San Giovanni Paolo II e promulgato un per fornire al mondo moderno un autorevole compendio dell’insegnamento cattolico in materia di fede e di morale.
“Questo compendio della fede e della morale cattolica è un dono privilegiato in cui abbiamo una convergenza e una raccolta in una sintesi armonica del passato della Chiesa, con la sua Tradizione, la sua storia di ascolto, annuncio, celebrazione e testimonianza della Parola, con i suoi consigli, dottori e santi”, spiega San Giovanni Paolo all’inizio del Catechismo il 7 dicembre 1992.
“Così, attraverso le generazioni successive, risuona il magistero evangelico duraturo e sempre attuale di Cristo, luce dell’umanità per 20 secoli”. Un nuovo catechismo era stato richiesto da un Sinodo dei Vescovi nel 1985. In quell’occasione, vescovi di tutto il mondo si erano riuniti a Roma per celebrare il 20° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II (1962-1965).
I Vescovi avevano chiesto un nuovo catechismo perché la Chiesa spieghi sempre meglio la Verità «alla luce del Concilio Vaticano così come è creduto celebrato, vissuto e pregato dalla Chiesa e lo fa con l’intento di favorire l’adesione immancabile alla Persona di Cristo.”
Marco Tarquino, direttore di Avvenire spiega: “si dice spesso che viviamo un tempo in cui tutti possono sapere tutto. Io dico che viviamo un tempo nel quale tanti credono di sapere tutto, anche della fede, dei capisaldi del cristianesimo. Lo giudicano sulla base delle notizie che circolano attraverso i canali digitali di informazione, una verità, un deposito, un fidei fatto a pezzi, a pezzettini delle volte e assolutizzati in singole schegge.
Il catechismo della chiesa cattolica è la possibilità di avere uno sguardo profondo ed insieme su tutto ciò che ci è stato tramandato attraverso i millenni dell’esperienza di vita della comunità cristiana attorno ai pastori che la guidano e a partire dalla Parola che è Cristo, la pienezza della rivelazione.
“Il catechismo – continua Tarquinio – è questa salvezza nel tempo liquido che viviamo e va letto completamente in ogni sua parte. Io ammetto di averlo fatto così, quando ero molto giovane, ma ritorna ciclicamente a verificarmi con delle parti di questa saggezza che è specchio dell’amore di Dio. Credo che questo sia il Catechismo nel tempo che viviamo.”
“Può sembrare a qualcuno forse un po’ poco. Credetemi, è la roccia o lo scoglio rispetto alle maree montanti rispetto alle quali dobbiamo stare attaccati.”
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