L’associazione Sant’Antonio da Padova, Protettore di Poggioreale, ha festeggiato il suo cinquantesimo anniversario con la celebrazione della santa messa e relativa processione presso la parrocchia di Tutti i Santi, a Five Dock.
La giornata fredda, ma serena, ha visto la partecipazione di molti devoti, soprattutto persone che, prima di emigrare, erano gli abitanti della cittadina di Poggioreale che, dopo il terremoto del 1968, è stata completamente evacuata e ricostruita più a valle nella zona attraversata dal fiume Belice, in provincia di Trapani, in Sicilia.
La festa di Sant’Antonio si ripete, in Australia, da cinquant’anni e anche se la partecipazione, per ovvi motivi legati al passare degli anni, non è così massiccia come negli anni precedenti, tuttavia mantiene viva la devozione al Patrono. Ancora oggi essa è una ricorrenza molto sentita a Sydney, specialmente tra i Poggiorealesi.
La giornata è iniziata con la processione della statua di Sant’Antonio che abitualmente è sistemata nella S. Antonio da Padova Nursing Home, a Ryde. La statua, un po’ per il peso e un po’ perché i devoti, divenuti anziani, non hanno più la forza dei tempi passati quando veniva portata a spalla, quest’anno è stata sistemata su un apposito apparato con ruote, proprio per facilitarne il tragitto lungo la strada limitrofa alla chiesa.
C’è da augurarsi che i giovani discendenti poggiorealesi in Australia continuino questa tradizione e che, negli anni a venire, la statua del santo protettore possa ancora essere portata in processione a spalla, come fecero i loro nonni e i loro padri nei bei tempi della loro gioventù.
Per tutta la durata della processione, la Banda Giuseppe Verdi ha accompagnato con inni religiosi mentre i tanti fedeli, inneggianti al Santo Protettore, si alternavano:
È decimila voti
ludamu a sant’Antoniu.
E ludamulu tutti l’uri
ca è lu nostru protetturi…
Per chi non fosse siciliano…per la traduzione dovrete aspettare la fine di questo articolo.
La santa messa è stata celebrata da padre Pasquale Pizzaferro, parroco di Greenacre, che durante l’omelia ha spiegato i valori e le ispirazioni che dobbiamo apprendere dal protettore Sant’Antonio: “Sant’Antonio, nasce Fernando Martins de Bulhoes a Lisbona in Portogallo, nel 1195 da famiglia di nobile discendenza.
Avviato alla carriera delle armi e alla vita agiata, il giovane rinuncia ad entrambi scegliendo di imboccare la via della testimonianza di fede alla sequela di Cristo Gesù.
Soprattutto si dedica ai poveri e ai bisogni corporali dei più deboli. Ecco perché ancora oggi continua la tradizione del pane di S. Antonio. E – come ha spiegato Padre Pizzaferro – non è la pasta il cibo dei poveri, ma il pane. Se uno ha il pane ha di che sfamarsi ed ha la sopravvivenza assicurata”.
Le grosse ceste di pane erano allineate al fianco dell’altare e Padre Pasquale le ha benedette prima che i pani fossero distribuiti ai presenti; ha benedetto pure tutti i bambini presenti che si erano raggruppati davanti all’altare alla fine della santa messa… irrorando abbondantemente anche la mia Nikon nuova.
Dopo le benedizioni, il neo eletto presidente ha voluto rivolgersi alla congregazione: “Buon pomeriggio a tutti – ha esordito il giovane presidente – Per chi non mi riconosce sono Filippo Pace, nuovo presidente di questa bellissima Associazione.
Prima di tutto, un grande ringraziamento va a Peter Maniscalco, il mio predecessore che, per 35 anni, ha fatto parte di questa congregazione e per 28 ne è stato presidente. Lo ringrazio principalmente per tutto il supporto che ha dato a me e per tutto quello che ha fatto per l’associazione. Peter è un esempio da seguire, per la sua attenzione e per la sua pazienza dimostrata e, per tale motivo, io gli sono veramente grato.
Un grazie a tutti voi che avete voluto essere qui oggi, dopo un anno terribile a causa del Covid, in occasione del mio primo esordio come Presidente. Ma siamo qui insieme, tutti uniti per Sant’Antonio, per la messa, per i bimbi e per il pane.
Un ringraziamento per chi ha donato oggi, specialmente Maria Papa in memoria di suo marito Armando, grazie anche a Lorenza Panzarino, Angelo Stivala, Calogero Alorello, i coniugli Masino che oggi hanno donato il pane. Grazie a Paul Signorelli per i fiori e grazie a Maria Franco che ha organizzato tutto. Infine, un grande grazie a padre Pasquale Pizzaferro per la santa messa e la splendida omelia. Evviva Sant’Antonio,
Evviva!”
E come promesso, ecco la traduzione del canto che ha accompagnato la processione:
E diecimila volte
lodiamo Sant’Antonio.
E lodiamolo tutte le ore
poiché è il nostro protettore.
Questo articolo è apparso nell’edizione del 1 luglio 2021 di Allora!
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