Su Gioacchino e Anna, genitori di Maria, non ci sono riferimenti nella Bibbia e non si possiedono notizie certe; quelle giunte fino a oggi sono ricavate da testi apocrifi come il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo-Matteo, oltre che dalla tradizione. Anna era figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Elisabetta e quindi nonna di Giovanni Battista.
Gioacchino viene descritto come un uomo virtuoso e molto ricco della stirpe di Davide, solito offrire parte dei suoi beni al popolo e parte come sacrificio a Dio. Entrambi vivevano a Gerusalemme. Nonostante il loro matrimonio, Gioacchino e Anna non avevano figli per oltre vent’anni. Non avere figli in quel periodo era considerato un segno di mancanza di benedizione e favore divino. Un giorno, mentre Gioacchino portava le sue offerte al Tempio, venne redarguito da un uomo di nome Ruben per non aver generato prole e fu giudicato indegno di presentare le sue offerte.
Umiliato e sconvolto, Gioacchino si ritirò nel deserto per quaranta giorni e quaranta notti, pregando Dio con lacrime e digiuni, chiedendo una discendenza. Anche Anna trascorse giorni in preghiera chiedendo a Dio la grazia di diventare madre. Le loro suppliche furono ascoltate da Dio, e un angelo apparve separatamente ad entrambi per annunciare loro che sarebbero diventati genitori. L’incontro tra i due dopo l’annuncio è arricchito di dettagli leggendari, incluso un bacio che avrebbe avuto luogo di fronte alla Porta Aurea di Gerusalemme, un luogo associato alla presenza divina e al futuro avvento del Messia.
Quando Gioacchino tornò, Anna diede alla luce Maria. La bambina fu cresciuta con l’affetto di suo padre e le amorevoli attenzioni di sua madre in una casa vicino alla piscina di Betzaeta. Quando Maria compì tre anni, Gioacchino e Anna la portarono al Tempio per consacrarla al servizio del Tempio stesso, come avevano promesso nelle loro preghiere. Gli apocrifi non forniscono ulteriori informazioni su Gioacchino, ma aggiungono che Anna visse fino all’età di 80 anni.
Il culto di Gioacchino e Anna si sviluppò prima in Oriente e poi in Occidente, e nel corso dei secoli la Chiesa li ha commemorati in diverse date. Nel 1481, Papa Sisto IV istituì la festa di Sant’Anna nel Breviario Romano, fissando la data della memoria liturgica il 26 luglio, tradizionalmente considerata come il giorno della morte di Anna. Nel 1584, Papa Gregorio XIII estese la celebrazione liturgica di Sant’Anna a tutta la Chiesa.
Nel 1969, a seguito della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, i genitori di Maria furono commemorati insieme il 26 luglio. Il 31 gennaio 2021, Papa Francesco ha annunciato l’istituzione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, da celebrare la quarta domenica di luglio, vicino alla festa dei nonni di Gesù, per ricordare il dono della vecchiaia e celebrare coloro che tramandano la fede alle generazioni successive.
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