Il 27 ottobre, il ristorante Cucina Galileo all’interno del Club Marconi ha ospitato oltre 70 partecipanti per una festa che ha celebrato le radici piemontesi.
Organizzata da Rosa Paragalli, questa iniziativa ha voluto riunire i corregionali e sondare i sentimenti di una comunità che, sebbene in gran parte composta da persone avanti con gli anni, ha visto anche la partecipazione di alcuni giovani, una sorpresa positiva per molti.
Maurizio Pagnin, maestro di cerimonia dell’evento, ha dato il benvenuto a tutti, sottolineando l’importanza della comunità piemontese e il suo desiderio di rinascita. Ha affermato: “Oggi siamo riuniti perché la famiglia Piemontese una volta era veramente un’associazione molto attiva.” Pagnin ha anche presentato Rosa Paragalli, che ha condiviso le sue riflessioni sul significato di essere piemontesi.
“Piemontesi sono pochi, sono come i denti della gallina, non si trovano,” ha dichiarato Rosa, esprimendo l’importanza di mantenere vive le tradizioni.
Rosa ha ringraziato i collaboratori e i partecipanti, e ha mostrato il suo affetto per la cucina tradizionale con il suo famoso “bagnèt”, una ricetta di famiglia imparata dalla nonna.
Ha poi preso la parola il Presidente della Federazione Bocce del NSW Giuseppe Rozzo… che ha parlato in dialetto piemontese… complimenti a chi l’ha capito! Fortunatamente ha concluso in italiano “Voglio ringraziarvi tutti per essere venuti”.
La presenza di piatti tipici, come crostoli e busie, ha richiamato ricordi e tradizioni culinarie, rendendo l’evento un vero e proprio viaggio nei sapori del Piemonte.
Maurizio Pagnin ha presentato un discorso elogiativo sul Piemonte, descrivendo la sua posizione geografica e i confini con Francia, Svizzera e altre regioni italiane. Ha evidenziato l’importanza economica del Piemonte, che è la quarta regione per esportazioni in Italia, e ha parlato dei suoi fiumi, laghi e montagne, tra cui il Monviso e il Lago Maggiore. Pagnin ha sottolineato la ricchezza culturale di Torino, citando musei di rilevanza internazionale, come il Museo Egizio e il Museo Nazionale del Cinema. Ha anche menzionato la tradizione sportiva e il legame con la Juventus. Concludendo, ha ricordato il ruolo storico del Piemonte nell’unificazione italiana, sottolineando l’importanza della dinastia Savoia e figure come Cavour, Mazzini e Garibaldi. Ha espresso il suo affetto per la regione, esclamando “Forza Piemonte!”
Le interviste ai partecipanti hanno rivelato una miscela di nostalgia e speranza. Tiziana, una giovane mamma di Caraglio, ha espresso il suo desiderio di mantenere vive le tradizioni: “È sempre bello mantenere le origini e rimanere connessi con le proprie radici.” Anche Stefano ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i giovani: “Bisogna sempre trovare i mezzi per farlo sapere.”
Rino Dabbene, uno dei fondatori della Famiglia Piemontese negli anni ’70, ha ricordato i momenti passati con nostalgia, mentre Rosanna Dabbene ha emozionato il pubblico con una sua poesia dedicata alle montagne piemontesi. “La nostra regione rimane sempre nel cuore,” ha affermato con orgoglio.
Antonio Paragalli, direttore del Club Marconi e marito di Rosa, ha concluso la giornata con un messaggio di unità e speranza per il futuro. “Spero che sia un nuovo inizio,” ha dichiarato, invitando tutti a riunirsi nuovamente l’anno prossimo, magari con una “bagna cauda” da condividere.
Il menù del ristorante, ricco di piatti tipici, ha chiuso in bellezza un evento che ha saputo unire generazioni diverse sotto il segno della tradizione piemontese. Con momenti di convivialità, ricordi condivisi e nuove amicizie, la festa ha rappresentato un’opportunità per riflettere sul passato e costruire insieme un futuro per la Famiglia Piemontese in Australia.
In un mondo in continua evoluzione, la ricerca di identità e connessione con le proprie radici è più importante che mai. L’augurio è che iniziative come queste possano continuare a fiorire, creando un legame forte tra le generazioni e promuovendo l’italianità e la tradizione in un contesto nuovo e stimolante.