Con il suo sorriso luminoso e la sua grinta inconfondibile, Fiona May è entrata di diritto nella storia dello sport italiano.
Nata a Slough, in Inghilterra, il 12 dicembre 1969, da genitori giamaicani, Fiona è diventata cittadina italiana nel 1994, anno in cui sposò l’astista azzurro Gianni Iapichino.
Da quel momento, ha iniziato a scrivere pagine indimenticabili per l’atletica italiana, diventando un simbolo di eleganza, determinazione e talento. Specialista del salto in lungo, Fiona ha rappresentato l’Italia in quattro Olimpiadi, conquistando due medaglie d’argento, ad Atlanta 1996 e a Sydney 2000, oltre a due titoli mondiali nel 1995 e nel 2001. La sua potenza e la sua tecnica raffinata l’hanno resa una delle atlete più amate e riconoscibili, capace di unire la grazia dell’eleganza femminile con la forza esplosiva dell’atleta completa.
Una curiosità interessante riguarda proprio il suo modo di concentrarsi prima dei salti: Fiona era solita chiudere gli occhi per qualche secondo, isolarsi completamente dal rumore dello stadio e visualizzare mentalmente il salto perfetto. Un piccolo rituale che racconta tutta la sua disciplina e il suo approccio mentale allo sport.
Dopo il ritiro dalle competizioni nel 2006, Fiona May ha continuato a essere protagonista in altri campi. È diventata attrice, testimonial e motivatrice, partecipando anche a programmi televisivi e campagne per la promozione dello sport femminile e dell’inclusione. Nel 2019 ha interpretato sé stessa nella serie “Filo”, insieme alla figlia Larissa Iapichino, giovane promessa del salto in lungo, dimostrando come il talento possa davvero essere ereditario.
Tra le frasi che meglio riassumono il suo spirito, una in particolare rimane impressa: “Non conta da dove vieni, ma dove vuoi arrivare. Il segreto è crederci sempre, anche quando sembra impossibile.” Con la sua eleganza e la sua determinazione, Fiona May ha saputo incarnare i valori più autentici dello sport: il sacrificio, la dedizione e la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta.
La sua storia è un esempio straordinario per tutte le generazioni, un invito a credere nei propri sogni e a continuare a “saltare” oltre i limiti, nello sport come nella vita.

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