La Duchessa di Benavente

María Josefa de la Soledad Alfonso-Pimentel y Téllez-Girón, XII duchessa di Benavente nacque a Madrid il 26 novembre del 1752 ,si spense a Ibidem il 5 ottobre del 1834, è stata un’aristocratica spagnola, duchessa consorte di Osuna, salonnière e mecenate del pittore Goya così come di altri artisti, scrittori e scienziati. 

Fu la prima presidente della Spagna e creò l’associazione filantropica femminile fondata nel 1787, nel periodo dell’Illuminismo, dal re Diego III a Madrid .

Era la figlia di Francisco Alfonso-Pimentel e Borja e Maria Faustina Téllez-Giron e Perez de Guzman. 

Per nascita fu contessa-duchessa di Benavente e il 29 dicembre 1771 sposò suo cugino Pedro de Alcántara Téllez-Girón y Pacheco , IX duca di Osuna.

Secondo fonti coeve, la duchessa era una donna di spiccata intelligenza, eleganza e compostezza. 

Fu un personaggio molto importante a Madrid, nella quale gareggiò con la regina María Luisa e la duchessa María Teresa de Alba. Ha giocato un ruolo importante nella società spagnola dell’epoca.

La duchessa mantenne uno dei salotti letterari più importanti di Madrid, diventando la personificazione degli aristocratici illuminati della fine del xviii secolo. 

In questo senso fu una delle prime due donne ad aderire alla Royal Matritense Economic Society . 

Vista la controversia sollevata dall’ammissione delle donne, nel Matritense (1787) fu costituito il Consiglio delle Dame d’Onore e di Merito, di cui fu nominata presidente la contessa di Benavente e duchessa di Osuna. 

In lei e nel marito trovò un appoggio affidabile il pittore Francisco José de Goya y Lucientes che si distinse per un gusto artistico avanzato. 

La duchessa non solo acquistò una delle prime cartelle della serie di incisioni I Capricci, ma fu probabilmente colei che commissionò al pittore due serie di dipinti di gabinetto ormai famosi, tra cui un gruppo di scene di stregoneria in cui campeggia il dipinto a olio Il sabato (1798) (Museo Lázaro Galdiano di Madrid) e Il volo delle streghe (Museo del Prado).

In un celebre ritratto che Goya le fece (collezione di marzo), la duchessa appare in piedi con un atteggiamento di nobile riservatezza, rivolta verso lo spettatore. 

Il loro abbigliamento segue la moda iniziata dalla regina Maria Antonietta a Parigi in quel periodo. In un altro dipinto di Goya (Museo del Prado) è raffigurata la famiglia ducale. 

In un dipinto di grande formato, Goya riuscì a percepire l’anima dei suoi modelli con grande abilità e saggezza. 

Nel gruppo sereno, Goya ha saputo catturare la bonomia del duca, l’intelligenza della duchessa e l’innocenza sottilmente differenziata dei suoi quattro figli.

Fu lei l’ideatrice di quello che oggi è il parco El Capricho di Madrid, un desiderio personale per il suo villaggio ricreativo che oggi costituisce uno dei beni più ricchi della città di Madrid.

María Josefa Pimentel ebbe almeno nove figli durante il suo matrimonio, quattro dei quali morirono durante l’infanzia.