Nada la voce ribelle cheha attraversato le epoche

Tra le voci più originali e intense della musica italiana, Nada Malanima conosciuta semplicemente come Nada ha saputo reinventarsi più volte, attraversando epoche e stili senza mai perdere la sua autenticità. 

Nata a Livorno nel 1953, esordisce giovanissima a soli 15 anni al Festival di Sanremo nel 1969 con la celebre Ma che freddo fa, diventata in breve tempo un classico della canzone italiana. Il suo timbro inconfondibile, fresco e potente, conquista immediatamente il pubblico, segnando l’inizio di una carriera lunga e sorprendente.

Negli anni Settanta Nada diventa un’icona della musica leggera, pubblicando successi come Il cuore è uno zingaro (con cui vinse Sanremo nel 1971 in coppia con Nicola Di Bari) e Amore disperato nel 1983, brano simbolo di un’intera generazione. Ma è a partire dagli anni Novanta che la sua parabola artistica compie una svolta significativa: si allontana dal mondo mainstream e abbraccia un percorso più personale e sperimentale, fondendo rock alternativo, canzone d’autore e suggestioni poetiche.

La collaborazione con il musicista Fausto Mesolella e l’album Tutto l’amore che mi manca (2004), prodotto da John Parish (storico collaboratore di PJ Harvey), segna un momento fondamentale della sua rinascita artistica. Seguono dischi intensi come Vamp e Occupo poco spazio, con cui Nada si conferma una delle artiste più coraggiose e coerenti della scena musicale.

Nada è anche scrittrice: nel 2003 pubblica il romanzo autobiografico Il mio cuore umano, da cui verrà tratto un film per la regia di Costanza Quatriglio. Il suo racconto, intriso di sensibilità e dolore, rivela una donna profondamente legata alla sua infanzia toscana e a una madre segnata dalla malattia mentale.

Oggi Nada è considerata una figura di culto, capace di parlare a più generazioni con la sua arte sincera e graffiante. Con la sua voce viscerale e la sua presenza magnetica, continua a esibirsi dal vivo e a scrivere musica che emoziona.