Al G20 concordano su Ucraina, cambiamenti climatici e sicurezza energetica

I capi di stato e di governo di tutto il mondo hanno raggiunto un accordo storico in occasione del vertice del G20 tenutosi a Nuova Delhi, affrontando con decisione la questione della guerra in Ucraina, del cambiamento climatico e della sicurezza energetica.

Nel comunicato congiunto dei leader rilasciato sabato, primo giorno del summit, i paesi del Gruppo dei 20 (G20) hanno concordato sul conflitto in Ucraina affermando che tutti gli Stati “devono astenersi dal minacciare” e che “l’era odierna non deve essere segnata dalla guerra”.

Inizialmente, c’era il timore che non si potesse raggiungere un accordo a causa della riluttanza della Russia nel condannare le sue azioni militari, ma la dichiarazione finale ha comunque riconosciuto l’esistenza di “opinioni e valutazioni diverse sulla situazione”.

La dichiarazione ha inoltre sottolineato che l’uso di armi nucleari in questa situazione è “inammissibile”, ribadendo l’importanza della pace e della sicurezza.

I leader del G20 hanno anche chiesto a Russia e Ucraina di garantire che le consegne di beni essenziali come cereali e merci non siano ostacolate e hanno sottolineato la necessità di accelerare il passaggio graduale dall’uso del carbone.

Il Primo Ministro Anthony Albanese, nel suo intervento inaugurale al vertice, ha sottolineato la necessità di impegnarsi per raggiungere zero emissioni al fine di mitigare gli impatti devastanti dei disastri naturali legati al cambiamento climatico.

Albanese ha dichiarato: “Le nostre comunità hanno subito un altro anno di impatti climatici estremi, con eventi meteorologici catastrofici che hanno colpito molte nazioni, inclusa l’Australia. La scienza è chiara: il nostro clima è già cambiato. Siamo uniti nella nostra ambizione di un futuro a zero emissioni nette. Ora è il momento di agire, con urgenza e a livello globale”.

Durante il suo intervento, Albanese ha elogiato il progresso dell’Australia verso un’economia a zero emissioni, annunciando un investimento di 40 miliardi di dollari per progetti di trasformazione energetica e esortando le economie del G20 a intensificare la produzione di tecnologie energetiche rinnovabili.

Il Primo Ministro ha anche ribadito l’impegno dell’Australia a contribuire alla decarbonizzazione della regione attraverso l’esportazione di minerali, metalli e componenti per l’energia pulita.

Nel contesto del vertice, Albanese ha condannato l’invasione russa in Ucraina, che perdura dal 2022, definendola “illegale e immorale”.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha scelto di non partecipare al vertice di quest’anno, inviando al suo posto il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

Il Primo Ministro Albanese ha successivamente avuto colloqui bilaterali con il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida, dove hanno discusso delle questioni relative al cambiamento climatico, alla sicurezza energetica e alle relazioni nel Pacifico.

Albanese ha elogiato il Giappone per il recente rilascio di acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare di Fukushima, seguendo il disastro nucleare del 2011.

Inoltre, Albanese ha partecipato a incontri con i leader di Messico, Indonesia, Corea del Sud, Turchia e Australia all’interno dell’associazione MIKTA.

Durante il vertice, il Primo Ministro ha anche avuto colloqui informali con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riguardo a un accordo di libero scambio tra Australia e Unione Europea, che era stato precedentemente bloccato nei negoziati. I due hanno concordato di finalizzare l’accordo al più presto.

La città di Nuova Delhi è stata messa in sicurezza in occasione del vertice, con ampie zone isolate dalla polizia e la chiusura di aziende e scuole nelle vicinanze come parte delle misure di sicurezza.

Durante il suo discorso di apertura, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha annunciato che il G20 ha accettato di includere l’Unione Africana, composta da 55 paesi del continente, come membro permanente del blocco, rappresentando un importante passo avanti nella cooperazione globale.

I leader del G20 concordano su Ucraina, cambiamenti climatici e sicurezza energetica

Nuova Delhi, 9 settembre 2023 – I capi di stato e di governo di tutto il mondo hanno raggiunto un accordo storico in occasione del vertice del G20 tenutosi a Nuova Delhi, affrontando con decisione la questione della guerra in Ucraina, del cambiamento climatico e della sicurezza energetica.

Nel comunicato congiunto dei leader rilasciato sabato, primo giorno del summit, i paesi del Gruppo dei 20 (G20) hanno concordato sul conflitto in Ucraina affermando che tutti gli Stati “devono astenersi dal minacciare” e che “l’era odierna non deve essere segnata dalla guerra”.

Inizialmente, c’era il timore che non si potesse raggiungere un accordo a causa della riluttanza della Russia nel condannare le sue azioni militari, ma la dichiarazione finale ha comunque riconosciuto l’esistenza di “opinioni e valutazioni diverse sulla situazione”.

La dichiarazione ha inoltre sottolineato che l’uso di armi nucleari in questa situazione è “inammissibile”, ribadendo l’importanza della pace e della sicurezza.

I leader del G20 hanno anche chiesto a Russia e Ucraina di garantire che le consegne di beni essenziali come cereali e merci non siano ostacolate e hanno sottolineato la necessità di accelerare il passaggio graduale dall’uso del carbone.

Il Primo Ministro Anthony Albanese, nel suo intervento inaugurale al vertice, ha sottolineato la necessità di impegnarsi per raggiungere zero emissioni al fine di mitigare gli impatti devastanti dei disastri naturali legati al cambiamento climatico.

Albanese ha dichiarato: “Le nostre comunità hanno subito un altro anno di impatti climatici estremi, con eventi meteorologici catastrofici che hanno colpito molte nazioni, inclusa l’Australia. La scienza è chiara: il nostro clima è già cambiato. Siamo uniti nella nostra ambizione di un futuro a zero emissioni nette. Ora è il momento di agire, con urgenza e a livello globale”.

Durante il suo intervento, Albanese ha elogiato il progresso dell’Australia verso un’economia a zero emissioni, annunciando un investimento di 40 miliardi di dollari per progetti di trasformazione energetica e esortando le economie del G20 a intensificare la produzione di tecnologie energetiche rinnovabili.

Il Primo Ministro ha anche ribadito l’impegno dell’Australia a contribuire alla decarbonizzazione della regione attraverso l’esportazione di minerali, metalli e componenti per l’energia pulita.

Nel contesto del vertice, Albanese ha condannato l’invasione russa in Ucraina, che perdura dal 2022, definendola “illegale e immorale”.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha scelto di non partecipare al vertice di quest’anno, inviando al suo posto il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

Il Primo Ministro Albanese ha successivamente avuto colloqui bilaterali con il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida, dove hanno discusso delle questioni relative al cambiamento climatico, alla sicurezza energetica e alle relazioni nel Pacifico.

Albanese ha elogiato il Giappone per il recente rilascio di acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare di Fukushima, seguendo il disastro nucleare del 2011.

Inoltre, Albanese ha partecipato a incontri con i leader di Messico, Indonesia, Corea del Sud, Turchia e Australia all’interno dell’associazione MIKTA.

Durante il vertice, il Primo Ministro ha anche avuto colloqui informali con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riguardo a un accordo di libero scambio tra Australia e Unione Europea, che era stato precedentemente bloccato nei negoziati. I due hanno concordato di finalizzare l’accordo al più presto.

La città di Nuova Delhi è stata messa in sicurezza in occasione del vertice, con ampie zone isolate dalla polizia e la chiusura di aziende e scuole nelle vicinanze come parte delle misure di sicurezza.

Durante il suo discorso di apertura, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha annunciato che il G20 ha accettato di includere l’Unione Africana, composta da 55 paesi del continente, come membro permanente del blocco, rappresentando un importante passo avanti nella cooperazione globale.

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