Il ministro australiano per il Pacifico Zed Seselja ha chiesto formalmente al primo ministro delle Isole Salomone, Manasseh Sogavare, di non firmare un patto di sicurezza con Pechino, che potrebbe permettere una presenza regolare della sua Marina Militare nella regione e aprire la strada a una base militare cinese a soli 2.000 km a nord dell’Australia.
Seselja ha ricordato che l’Australia è stata un partner solido delle Salomone per molti anni conferendo aiuti allo sviluppo e supportando le loro necessità di sicurezza con missioni di peacekeeping. “Abbiamo chiesto rispettosamente alle Isole Salomone di considerare di non firmare l’accordo e di consultarsi con la famiglia del Pacifico, nello spirito regionale di apertura e di trasparenza e in linea con il quadro di sicurezza regionale”, ha dichiarato dopo l’incontro. Una bozza dell’accordo, fatta trapelare il mese scorso, ha suscitato reazioni nella regione, in particolare per le misure che permetterebbero la presenza di navi e forze di sicurezza cinesi nell’arcipelago.
Il comandante Usa David Berger, in visita in Australia ai marines Usa di stanza temporanea a Darwin, ha sottolineato che l’Occidente, a suo giudizio, sta facendo troppo poco per frenare la crescente influenza della Cina nel Sud Pacifico sostenendo che l’interesse della Cina nelle Isole Salomone è legato alla loro posizione strategica, aggiungendo che gli Usa e l’Australia devono valutare seriamente “cosa tutto questo significa, nel lungo termine”. (ANSA)
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