L’Italia espelle trenta diplomatici russi

“Sono dei servizi segreti”. La Lega si dissocia. “Persone non gradite” che rappresentavano un rischio “per la sicurezza nazionale”. Con queste motivazioni il governo italiano ha espulso trenta diplomatici russi. Il segretario generale del ministero degli Affari esteri, l’ambasciatore Ettore Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su istruzione del ministro Luigi Di Maio, l’ambasciatore russo a Roma Sergey Razov per notificargli la decisione dell’esecutivo sui diplomatici in servizio presso l’ambasciata in quanto “personae non gratae”.

La misura dell’espulsione “assunta in accordo con altri partner europei e atlantici si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa”, ha poi spiegato lo stesso Di Maio.

Immediata la reazione di Mosca. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che “risponderà» all’espulsione dei 30 diplomatici da parte dell’Italia: “La Russia darà una risposta appropriata», ha detto la portavoce del ministro Maria Zakharova. Ma anche la Lega si dissocia dalla mossa dell’Italia: “La Farnesina avrà fatto le sue valutazioni.

Di certo, la storia insegna che la pace si raggiunge con il dialogo e la diplomazia e non espellendo i diplomatici” dicono fonti del partito di Matteo Salvini.

Alla stesura della lista hanno collaborato i nostri apparati di sicurezza con il ministero degli Esteri. Sia a Palazzo Chigi che alla Farnesina ci sono stati contatti con Berlino e Parigi, la mossa è stata anche il frutto di un coordinamento e di una collaborazione con i governi francese e tedesco, che ieri hanno espulso rispettivamente 35 e 40 diplomatici della Federazione russa.

Tutti i diplomatici di Mosca che lavorano in Italia che sono stati espulsi vengono ritenuti membri dei servizi segreti del Cremlino o comunque soggetti che mettono a rischio la nostra sicurezza nazionale. 

Il presidente del Consiglio ieri ha avuto un confronto sulla decisione con Franco Gabrielli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.

La rappresentanza diplomatica russa ha poi diffuso un documento in cui si parla di una decisione immotivata: “L’ambasciatore Serghei Razov ha esplicitamente espresso la sua protesta contro la decisione immotivata della parte italiana che porterà ad un ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali». Documento in cui si ribadisce che il passo “non rimarrà senza risposta da parte russa” e che “non è stata fornita alcuna prova” del fatto che i funzionari espulsi siano un pericolo per la sicurezza italiana. (Marco Galluzzo)

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*