È iniziata l’evacuazione di oltre un milione di palestinesi dalla parte settentrionale della Striscia di Gaza verso il sud, oltre il confine naturale del fiume Wadi Gaza, che funge da spartiacque tra le due aree.
Gli spostamenti stanno avvenendo attraverso vari mezzi, che vanno dalle auto ai veicoli improvvisati, animali e carretti, ma molti stanno intraprendendo questa travolgente fuga a piedi.
L’esodo di proporzioni epiche è stato innescato da un ultimatum delle autorità israeliane. Israele ha diffuso l’ordinanza attraverso messaggi SMS, concedendo alle oltre un milione di persone residenti nella parte settentrionale della Striscia un’esigua finestra di 24 ore per evacuare la zona, in vista di un prossimo attacco terrestre.
Nel frattempo, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha dichiarato di non poter far fronte a questa catastrofe umanitaria senza precedenti, anche unendo le forze con altre organizzazioni umanitarie.
Questo perché l’assedio militare in atto ha reso impossibile alle organizzazioni umanitarie, compreso il CICR, affrontare adeguatamente questa migrazione massiccia di persone a Gaza.
Mentre la popolazione cerca rifugio e assistenza disperatamente necessaria, gli appelli per stabilire corridoi sicuri al fine di permettere l’ingresso di aiuti umanitari essenziali, oltre al transito di operatori umanitari, feriti e sfollati, proseguono incessantemente.
La situazione negli ospedali è disastrosa, con scorte di farmaci e materiale medico-sanitario che si esauriscono rapidamente. Nel frattempo, i tagli alle forniture di energia minacciano incubatrici e sale operatorie, e il numero in costante aumento delle vittime ha sovraccaricato le camere mortuarie, costringendo a deporre i cadaveri all’esterno degli ospedali.
Nel frattempo, la Gaza Civil Defence, l’organizzazione di protezione civile di Gaza, sta lottando per portare avanti operazioni di soccorso al fine di cercare possibili sopravvissuti sepolti sotto le macerie causate dai bombardamenti dell’aviazione militare israeliana.
Philippe Lazzarini, il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel Medio Oriente (UNRWA), ha lanciato un accorato appello affinché entrambe le fazioni coinvolte garantiscano immediato ed incondizionato accesso umanitario alla popolazione, descrivendo Gaza come una regione sull’orlo del collasso totale.
In questo contesto, mentre Israele continua i raid su Gaza, anche il gruppo Hamas non ha rallentato la sua offensiva, segnalando un incremento delle capacità militari del gruppo.
I sistemi antimissilistici israeliani, tuttavia, sembrano aver funzionato in modo efficace fino a quel momento, evitando ulteriori vittime.
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